ESCLUSIVA VG - Canale 8, Del Genio: "Vi spiego il punto debole del Napoli. Gli azzurri in avanti più esplosivi"
Tra poche ore Napoli e Roma scenderanno al San Paolo per il big match della decima giornata di campionato. In questi giorni, purtroppo, si è parlato di tutto ma non di calcio a causa dei tragici fatti della finale di Coppa Italia dello scorso anno, che portarono alla morte del tifoso napoletano Ciro Esposito. Ecco perché Vocegiallorossa.it ha contattato il giornalista di Canale 8, Paolo Del Genio, che segue abitualmente le vicende della squadra di Benitez, per parlare di come si potrà sviluppare tatticamente la gara del San Paolo. Per parlare di calcio, una tantum.
Dove si deciderà tatticamente la partita?
“È difficile da prevedere. Sono due squadre forti e cercheranno di gestire l'incontro. Nel momento in cui una avrà il possesso del pallone, l'altra cercherà di colpire in contropiede. Questo per esempio è un punto forte della Roma ma, ultimamente, anche il Napoli si è reso pericoloso nelle ripartenze”.
Nel Napoli c'è il dubbio Jorginho: con lui gli azzurri guadagnano in fase di impostazione mentre con Inler e Lopez avrebbero più dinamismo in mezzo al campo..
“Dipende dal tipo di partita: Jorginho è ovviamente più bravo a impostare e a proporsi in avanti mentre Lopez è più utile se bisogna soffrire. Credo però che Benitez ragioni tenendo conto delle ultime due gare giocate da titolare da Lopez e quindi suppongo saranno Inler e Jorginho a partire dal primo minuto”.
Si parla molto della difesa traballante del Napoli ma non è probabilmente il centrocampo a garantire poco filtro e lasciare scoperto il reparto arretrato?
“L'anno scorso il Napoli andava spesso in difficoltà e c'era poco equilibrio ma quest'anno i campani hanno concesso poche occasioni all'avversario. I gol subiti sono frutto di qualche prodezza dell'avversario o di alcuni errori individuali dei giocatori del Napoli, come Albiol di recente, ma non è andata in difficoltà a livello tattico”.
Come si spiega la differenza di rendimento di Albiol rispetto all'anno scorso?
“Non me la spiego e credo nemmeno Benitez o il giocatore stesso riescano a spiegarselo però sarebbe rischioso metterlo fuori proprio ora. Né lui e né Rafael stanno vivendo un gran momento ma Benitez darà loro fiducia, come accaduto per esempio a Insigne di recente”.
Con quale atteggiamento alle due squadre conviene giocare? Più attendista o tentando di fare la partita?
“Una grande squadra se lascia campo per tentare il contropiede può vincere qualche incontro ma non sarà mai una grande squadra. Non bisogna scendere in campo con la preventiva intenzione di difendersi altrimenti non si cresce mai”.
Quali i punti deboli e quali quelli forti delle due squadre?
“Il Napoli non sa giocare a ritmi bassi, non riesce a gestire l'incontro, non dà mai l'idea di essere invulnerabile. Se va in vantaggio non riesce a gestire la gara perché cala la tensione e diminuisce la qualità, al contrario della Roma che sa anche vincere di misura, magari abbassando il baricentro. Ha centrocampisti di interdizione e sa giocare un pochino più basso. Il Napoli invece è più esplosivo in avanti e deve giocare sempre con intensità. La Roma poi è micidiale quando entrambe le squadre giocano a viso aperto e si aprono gli spazi”.
La Roma ultimamente è andata in difficoltà quando è stata aggredita alta, magari pressando su De Rossi, dato che la squadra di Garcia cerca sempre di far partire l'azione da dietro. Può essere questo un modo per mettere in difficoltà i giallorossi?
“Se pressi bene alto metti in difficoltà chiunque ma intanto è uno stratagemma faticoso, e difficilmente attuabile per tutto l'incontro, e poi devi essere bravo a sfruttare le occasioni. Ci vuole qualità perché le idee tattiche sono tutte buone ma poi ciò che conta è la qualità dei calciatori”.
Un giudizio su Garcia?
“È stato bravo ad adattarsi in fretta all'Italia, pur venendo da un campionato meno competitivo come quello francese. Ha trasmesso rapidamente la sua idea di calcio ed è stato bravo a capire l'aria che si respira nel nostro Paese, soprattutto in una piazza complicata come quella romana”.
C'è chi dice che Benitez a volte dovrebbe adattarsi all'avversario, rinunciando anche solo parzialmente alla sua idea di calcio. È d'accordo?
“No, è meglio che continui con il suo calcio che l'ha sempre premiato con squadre meno forti sulla carta come organico. Inutile anche cambiare modulo perché sarebbe un brutto segnale per la squadra”.