ESCLUSIVA VG - Buonasorte: "Bavaglio alle radio locali? Mi sarei aspettato maggior appoggio dal mondo politico" AUDIO!

L'intervento del Consigliere Regionale del Lazio, Roberto Buonasorte, a VoceGiallorossa On Air, programma in onda dal lunedì al venerdì dalle 21 alle 23 su Radio Power Station 100.50
11.09.2010 09:00 di  Emanuele Melfi   vedi letture
Fonte: VoceGiallorossa.it
ESCLUSIVA VG - Buonasorte: "Bavaglio alle radio locali? Mi sarei aspettato maggior appoggio dal mondo politico" AUDIO!
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Questo l'intervento del Consigliere Regionale del Lazio, Roberto Buonasorte, durante VoceGiallorossa On Air in onda su Radio Power Station 100.5.

Il sindaco Alemanno che ha detto "ho bisogno di un paio di giorni per sbloccare questa situazione". Lei ha avuto il merito di sollevare per primo la questione portandola all'attenzione dei media.
Si sono stato sollecitato dalle innumerevoli mail e telefonate non appena si è avuta la notizia. Sono intervenuto per primo ma sono contento che siano intervenuti anche Alemanno e la Polverini e che abbiamo preso una posizione precisa. Dobbiamo fare una grande battaglia di civiltà tutti insieme. La cosa che mi sconcerta è la poca adesione dei politici romani su questa vicenda. Mi sarei aspettato un coinvolgimento maggiore. Impedire le dirette calcistiche alle radio e tv locali è una mazzata. Innanzitutto provoca un danno di carattere economico: intorno alle radio ci sono migliaia di persone che lavorano e poi c'è un discorso di carattere commerciale senza tralasciare la funzione sociale. Oggi non tutti possono permettersi di comprare una partita sulle consuete piattaforme e ci sono tante persone che durante le gare lavorano. Ci sono mille ragioni per cui questo provvedimento dev'essere ritirato. Dobbiamo essere pronti ad una grande mobilitazione di civiltà e libertà.

C'è anche un problema per gli ipovedenti.
Si, gli ipovedenti sono fortemente danneggiati da questa decisione. Sono convinto che dopo l'intervento del presidente della Regione e del Sindaco si possa far capire che bisogna fare un passo indietro. In un momento di crisi questo non è un bel segnale quello che si dà tagliando un settore vivo come quello delle piccole emittenti che dovrebbero rappresentare il sale dell'informazione e della pluralità. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi attraverso il tam tam radiofonico e attraverso il web.

Avete avuto una reazione dalla Rai? E' lei che dovrebbe fare un passo indietro...
I poteri forti sono sempre forti con i deboli e deboli con i forti. Un passo indietro della Rai non credo ci sia se non c'è una mobilitazione politica e anche delle tifoserie. Dobbiamo farlo in modo civile ma con altrettanta determinazione perchè va lanciato il segnale.

Qual è l'iter che questo possa avvenire? Quali sono i tempi?
L'iter non c'è perchè formalmente la Lega ha ragione. Se la politica non si muove c'è ben poco da fare e ci sono rimasto male nel vedere un po' di freddezza attorno a questa faccenda. Il fatto che l'abbia fatto io, il sindaco e la Polverini dimostra come la destra sia sensibile a questo tema. Provocatoriamente ho detto che bisognerebbe fare come Berlusconi che, quando gli bloccarono le dirette, trasmesse tutto con un minuto di ritardo. Questo potrebbe essere un metodo per aggirare la normativa anche se di difficile attuazione. O c'è una grande mobilitazione o rischiamo di prendere una batosta.

Nonostante la mobilitazione si aspettava una risposta maggiore da parte del mondo politico
Si, sopratutto da parte delle istituzioni.

Tutto questo silenzio è per non disturbare la Rai?
Si e non c'è nemmeno la sensibilità da parte della classe dirigente. La politica rispetto a tanti anni fa ha perso gran parte della sua funzione. Una volta c'era più passione verso la politica. Oggi sembra quasi tutto ovattato e a tutti i livelli non c'è la capacità di capire il disagio sociale anche perchè i partiti non ci sono più ed è una grave perdita per la crescita di un popolo. Molti di quelli che ci sono oggi vengono scelti più per quello che hanno che più per quello che sono.

L'AUDIO DELL'INTERVISTA