ESCLUSIVA VG - Amelia: "Potevo tornare alla Roma anche quest'anno. El Shaarawy? Fa bene Spalletti a punzecchiarlo, deve sacrificarsi di più"
Marco Amelia, ex portiere giallorosso, è intervenuto ai microfoni di VG Radio:
La Roma, dopo queste due vittorie, è l'anti-Juve?
“Io penso che in questo momento, l'anti-Juve sia la Juventus stessa, è una spanna avanti per continuità. Recuperare questi punti non sarà semplice, ma ha tutta la struttura tecnica, l'allenatore, una società preparata. Sono convinto che a lungo termine forse la Roma sarà l'unica, o anche il Napoli, a dar fastidio alla Juventus”.
Si aspettava due vittorie su Inter e Napoli?
“Da tifosi sì, poi è chiaro che l'Inter sembrava aver trovato la giusta quadratura, è stata una vittoria sofferta. Quella di Napoli segnerà la testa dei giocatori, quando vinci in maniera convincente è importante, non tutti se l'aspettavano ma ci può stare tra squadre dello stesso valore, la Roma può rilanciarsi dopo questa vittoria”.
Si è fatto il nome di Maicon come inserimento last minute per la corsia destra. Potrebbe essere una buona soluzione, anche part-time?
“Sono valutazione che le sta facendo la società, conoscono il ragazzo e sanno cosa possa dare in campo, è un giocatore d'esperienza e questo momento c'è bisogno anche di quello. Mario Rui starà fuori ancora per tanto tempo, mentre Peres tornerà in due settimane. Con giocatori come Maicon si può fare turnover, poi bisogna vedere le sue condizioni, visto che sta fermo da qualche mese. Conoscendolo, però, è un professionista e starà bene”.
In quale ruolo consiglieresti alla Roma di intervenire a gennaio?
“La Roma è ben coperta nella maggior parte dei ruoli, in questo momento c'è qualche giocatore che gioca di meno e magari chiederà una cessione in prestito. Penso ad Alisson che secondo me chiederà più spazio, si può ragionare magari su un difensore, ma tra poco rientrerà Rüdiger. Dipenderà se quei giocatori che hanno meno spazio abbiano la testa per restare. La Roma deve giocare tre competizioni, se se ne va un giocatore importante, ne serve un altro”.
Alisson-Szczesny: come li valuta?
“Partendo da Szczesny, penso che abbia dimostrato il suo valore. Ha avuto delle giornate no, ma ce le hanno tutti vedete Buffon. Alisson lo seguo già da un paio di anni, ne parlammo in un incontro con Sabatini. Mi sembra un portiere ben impostato con presenza tra i pali. Quando giochi a Roma, però, non è mai facile imporsi il primo anno, è comunque un patrimonio della Roma mentre Szczesny è in prestito, quindi magari è giusto farlo inserire piano piano il primo anno. Lui può restare molti anni da titolare, deve abituarsi alla lingua, al clima ai compagni, non è mai semplice imporsi subito. Personalmente, è piaciuto anche come ha giocato contro il Porto, mi è piaciuto l'atteggiamento”.
Lo ha consigliato a Sabatini, dunque?
“No no, l'ho solamente seguito, ci ha pensato lui a scovarlo. Dopo che l'ho visto, gli ho detto che ci aveva visto bene e infatti è diventato il portiere del Brasile”.
Dove può arrivare la Roma in Europa League?
“La Roma deve avere l'ambizione di arrivare in fondo, quest'anno ci sono molte squadre importanti, ma credo che arrivare ai quarti con grande voglia di andare ancora avanti, penso sia il giusto obiettivo della Roma, soprattutto in chiave scudetto. È normale poi che se ti capita il Manchester United, può starci di uscire, però se la squadra è preparata dal punto di vista tecnico, con un allenatore preparato come Spalletti, ci può stare di batterli. Quarti e semifinali possono essere raggiunti”.
Chi l'ha impressionata in questo inizio in campionato?
“Non è mai facile parlare dei colleghi. Di sicuro, in positivo, molti ragazzi al di là del solito Francesco che stupisce ogni anno. C'è chi si sta confermando, Perotti sta facendo bene. Chi sta rendendo meno forse è Nainggolan che non è al top, ma il Ninja ha fatto l'Europeo ed è normale che sia un po' sceso di livello, ma tornerà al top. La Roma è in linea con ciò che deve fare, ma la Juventus ha un passo incredibile, però i giallorossi sono lì e devono mantenere questa continuità. La Juventus, anche nelle difficoltà, recupera le partite”.
Che opinione ha su Gerson?
“Lo abbiamo visto troppo poco ma ci sta, è un giocatore giovane. Sarebbe stato sbagliatissimo tirarlo subito dentro, questi giocatori vanno inseriti nei momenti giusti essendo stranieri. Sembra che abbia un passo importante e una buona qualità tecnica, può dare un suo contributo a lungo termine, deve solo inserirsi. Mi auguro che El Shaarawy possa fare bene, è stato un investimento e deve trovare continuità, domani avrà spazio. La Roma ha bisogno di tutti, anche di Totti a 40 anni, di De Rossi. Bisogna dare risposte sotto questo punto di vista, responsabilizza chi gioca sempre titolare, chi magari sta fuori così gioca bene e così cresce l'identità della squadra”.
El Shaarawy non ha iniziato bene come l'anno scorso, Spalletti lo ha anche punzecchiato. Che ne pensa?
“È normale che il mister pretenda di più da tutti, soprattutto per il tipo di calcio che fa, si corre tanto nella Roma. El Shaarawy è un giocatore tecnico e chiedergli questo sacrificio non è il massimo per lui. Al Milan, quando arrivò Balotelli, si piazzò sull'esterno e perse qualcosa in qualità, però è un ragazzo che è bene che si sacrifichi, ha meno spazio e deve conquistarselo e il mister fa bene a punzecchiarlo, ha bisogno di stimoli continui anche da parte del mister”.
La Roma ha ottenuto tanti secondi posti dal terzo scudetto: cosa le manca per il definitivo salto di qualità?
“Avendo vissuto da altre parti, alla Roma è mancato l'equilibrio mentale. A Milano mi sono reso conto perché le milanesi abbiano vinto di più, c'è più equilibrio, si può rendere meglio senza troppe pressioni. Io l'ho vissuta questa situazione e ciò toglie molto, anche 4-5 punti sono tanti, il fattore ambientale ce l'hanno tutte e deve fare la differenza. Io dico che bisogna sempre sostenere nel momento di difficoltà e questo ha pesato in qualche annata che ha dato sì soddisfazioni, ma nel primo posto negli album non c'è la Roma. Il fattore ambientale può fare la differenza in negativo”.
È mai stato vicino al ritorno alla Roma?
“Molte volte sarei potuto tornare, ho parlato con i diversi dirigenti, tipo Pradé e Sabatini. Nel mio ruolo, però, sono state fatte altre scelte. Anche quest'anno potevo tornare, ma la Roma aveva già i portieri, mi sarebbe piaciuto. Al momento sono fermo per alcune situazioni, ma sto valutando delle decisioni per poter tornare, chissà cosa potrà succedere”.
Una collaborazione futura con la Roma in altra veste?
“Non lo so, questo tipo di situazione non l'ho mai trattato ma con altre società sì. Sto valutando se continuare in campo o fare valutazioni diverse, dipende dalle offerte che arrivano. Potevo restare in Inghilterra, ma poi per tanti motivi ho rifiutato, anche per alcune situazioni che avevo a casa. A fine mese farò altre valutazioni, devo decidere se continuare da calciatore”.
Quali società si sono fatte avanti?
“Non si dice mai, io scambio molte opinioni con tanti dirigenti, più di questo non voglio dire, farò le mie valutazioni”.
Che ricordo ha del Mondiale 2006?
“Ci si ricorda la finale, ci si ricorda quando abbiamo alzato la Coppa del Mondo. Il ricordo più bello è stato il primo giorno, c'era un ambiente difficile ma tutti e 23 più lo staff e lo stesso Lippi ci hanno aiutato. Abbiamo coronato il sogno degli italiani, ancora oggi ho i capelli dritti, se uno ci pensa con il passare degli anni ti rendi conto di aver dato una grande gioia al popolo italiano”.