Vende di più il mourinhismo o l'anti-mourinhismo?

12.10.2023 20:40 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Marco Rossi Mercanti
Vende di più il mourinhismo o l'anti-mourinhismo?
Vocegiallorossa.it

“Esiste il mourinhismo? Anche l'anti-mourinhismo. Specialmente a Roma, ci sono entrambe le fazioni. Il mourinhismo lo conoscono le persone che sanno cosa ho fatto. L'anti-mourinhismo è cavalcato da gente felice in tutto il tempo in cui la Roma non vinceva una coppa, non aveva alcun tipo di successo europeo. Si divertono in radio e va bene. L'anti-mourinhismo vende, il mourinhismo è un modo di stare nella vita più che nel calcio”.

Con queste parole rilasciate a Federico Buffa nella seconda parte dell’intervista a lui concessa, José Mourinho ha ribadito un concetto strettamente d’attualità dopo le indiscrezioni de Il Corriere dello Sport in merito a un possibile esonero (poi smentito dalla Roma). Mourinho è da sempre un personaggio che divide, sia caratterialmente che dal punto di vista sportivo.

Una divisione che possiamo notare anche nella Capitale. Ci sono tifosi, radio, testate che sostengono costantemente il mister e altre che lo sfondano a prescindere dai risultati. Per verificare tutto ciò, basta farsi un giro sui social e leggere i commenti dei tifosi (post Genoa-Roma era in trend su X/Twitter l’hashtag #MourinhoOut), oppure fare un po’ di zapping radiofonico e ascoltare le varie trasmissioni.

Tutti i grandi personaggi che si rispettino – può piacere o meno ma Mourinho è da considerarsi tale – hanno sempre creato nette divisioni e questo è il destino dello Special One. I 26 trofei vinti in carriera – che il mister rivendica orgogliosamente ogniqualvolta ne abbia l’occasione – non bastano a mettere d’accordo tutti, c’è sempre qualcosa che lo rende oggetto di critiche.

Per carità, quando i risultati non arrivano anche mostri sacri come lui devono accettarle, purché siano costruttive e adeguatamente motivate. Invece, talvolta si ha la sensazione che Mourinho riceva critiche gratuite senza capo né coda, come se fosse il colpevole assoluto.

E qui torniamo alla divisione tra "mourinhismo" e "anti mourinhismo". Chi fa parte del primo gruppo sosterrà che Mourinho ha portato un trofeo a Roma dopo 14 anni dall’ultimo assoluto e ne abbia sfiorato un altro pochi mesi fa, condizionato dalla direzione di Taylor. Il secondo schieramento, invece, si avvarrà della tesi che la Roma in campionato non sia mai andata oltre il 6° posto, che ha vinto una coppa che avrebbe vinto anche la Longobarda e che il gioco espresso non sia entusiasmante per usare un eufemismo.

Basterebbe un po’ di equilibrio, ma evidentemente è chiedere troppo perché, pur di difendere le proprie idee, spesso si vede o tutto bianco o tutto nero. Una cosa, però, possiamo domandarci: vende di più il mourinhismo o l’anti-mourinhismo?