Una risorsa, non un problema

13.02.2021 21:10 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Una risorsa, non un problema

Nelle Roma degli ultimi anni è spesso, praticamente sempre, mancato un pezzo, vale a dire un vice-Džeko affidabile. Prima il trentanovenne-quarantenne Totti, poi Schick, poi Kalinic non hanno mai offerto un rendimento all’altezza, sia guardando i numeri che le prestazioni in campo, che evidenziavano, spesso e volentieri anche in partite meno complicate, l’enorme differenza di statura (non letteralmente parlando) rispetto al bosniaco. In questa stagione, Borja Mayoral ha quantomeno attenuato il problema, facendosi trovare pronto in diverse delle gare in cui è stato chiamato in causa e segnando ad avversari via via sempre meno morbidi: Cluj e Young Boys in Europa League, poi Parma, Crotone, Spezia e Verona. Un trend in ascesa che si è fermato, anche fisiologicamente, nel match contro la Juventus (miglior difesa del campionato senza asterischi), in cui avere Džeko al meglio sarebbe stato, altrettanto fisiologicamente, più indicato. Ma questa criticità puntuale non può essere diventata l’ennesimo problema da risolvere, diametralmente opposto, tra l’altro, a quello che si aveva prima.

Fino allo scorso anno, Edin Džeko (che a breve avrà 35 anni) era di fatto costretto a giocare tutte le gare a causa della mancanza di un’alternativa all’altezza, oggi ha un cambio che si è costruito una sua credibilità - almeno per un certo range di gare - e Fonseca deve avere la libertà, questioni extracampo a parte, di poter scegliere tra i due attaccanti. Una libertà che anche lui si è conquistato gestendo bene lo spagnolo, mettendolo nelle condizioni di esprimersi e prendere fiducia, e che deve continuare a portare dividendi, specialmente in questo periodo della stagione: dopo qualche settimana di (indesiderata) pace, da domenica si ricomincerà a giocare due volte a settimana, auspicabilmente almeno fino alla sosta (significherebbe aver superato il turno in Europa League). Ed è ovviamente impensabile far giocare undici, ma anche solo nove, partite da qui a quaranta giorni agli stessi giocatori, men che meno a un centravanti di una squadra che spesso e volentieri concretizza meno di quel che crea. Averne due in grado di garantire una certa affidabilità può essere solo una risorsa. Mai un problema.