Un progetto chiaro e ambizioso: "L'inizio di una nuova era"
La Roma è un enorme cantiere, di quelli che si vedono in occasione della costruzione delle grandi opere. Non potrebbe essere altrimenti dato che, in un colpo solo, è cambiata la proprietà, la dirigenza e l’allenatore. Presto cambierà anche parte della squadra ma il cambiamento più importante, lungo e significativo concerne la mentalità, come ha sottolineato anche Luis Enrique: “E’ in atto una sorta di cambio di identità”. Una rivoluzione culturale sia societaria che tecnica. La seconda risponde proprio al nome di Luis Enrique, che intende riportare a Roma quel calcio offensivo, quel gioco scoppiettante che manca dai tempi d’oro di Luciano Spalletti. A livello societario la rivoluzione è più ampia. L’obiettivo è ambizioso, Thomas DiBenedetto ha dichiarato di voler creare la migliore Roma possibile ma per fare ciò occorre tempo, anche perché "Roma non è stata costruita in un giorno". Il cantiere è appena stato aperto e per ora si stanno gettando le fondamenta: “La priorità è creare il miglior team di management” ha dichiarato il magnate americano. Sono queste le basi per costruire una squadra vincente.
Dopotutto stiamo parlando di una cordata di imprenditori che ha avuto successo non solo nella propria vita professionale ma anche nello sport, a cominciare dai Boston Red Sox di Thomas DiBenedetto fino ai Celtics di James Pallotta. Il management insediatosi a Trigoria è sicuramente di alto livello, ora toccherà a Sabatini rinforzare la squadra. Sempre seguendo le linee guida del presidente: “Fai calcio”. Un concetto bellissimo che, se realizzato, non potrà che riavvicinare i tifosi alla squadra. Tifosi che vogliono vincere, il prima possibile. Luis Enrique in merito è stato schietto: “Quando tutti i giocatori ci saranno verificheremo le nostre ambizioni. Questo è il mio modo di interpretare il football”. Semplice, chiaro e conciso.