Un Mondiale (quasi) senza sorprese
Il Mondiale di calcio entra nel vivo con il quadro completo dei quarti di finale. Due giorni di pausa prima di un weekend di fuoco che servirà per designare le semifinaliste.
Ogni volta che c’è una competizione del genere, c’è sempre qualche outsider ma ad andare avanti, alla fine, sono le più forti. Inizialmente, si è pensato a una competizione più equilibrata perché nessuna delle 32 partecipanti è riuscita a chiudere il proprio girone a punteggio pieno.
In realtà, gli ottavi di finale hanno smentito tale ipotesi dal momento che le big come Olanda, Francia, Argentina, Brasile, Inghilterra e Portogallo hanno avuto vita facile. Discorso differente per Croazia e Spagna, con i vicecampioni del mondo in carica che hanno superato il Giappone dopo i tiri di rigore, impresa che non è riuscita alle Furie Rosse, fermate dal Marocco proprio dal dischetto.
La nazionale africana è considerata dai più come la sorpresa del Mondiale, ma se andiamo ad analizzare non lo è poi così tanto. I Leoni dell’Atlante, infatti, hanno superato con autorità il proprio girone da imbattuti con 7 punti, conquistando il primo posto ai danni di Croazia, Belgio e Canada, subendo appena un gol.
Piccola parentesi sui Diavoli Rossi. La loro eliminazione è stata definita una sorpresa, ma in realtà la storia parla chiaro. Primi per molto tempo nel ranking FIFA, hanno semplicemente confermato di essere l’eterna incompiuta tra le nazionali, destinata sempre a fare chissà cosa per poi tornare a casa con nulla.
La Croazia ha faticato contro il Giappone, altra presunta sorpresa che, però, non lo è poi così tanto se in un Mondiale batti Germania e Spagna. La lotteria dei rigori non è stata clemente con i nipponici, che possono comunque rientrare in patria a testa alta.
Parlando di Roma, dopo questa tornata di ottavi di finale Mourinho ritrova Zalewski, che con la sua Polonia non è riuscito nella sorpresa di eliminare la Francia, decisamente di un altro livello.
Non sorprende, invece, che siano ancora in lizza per il titolo Dybala con l’Argentina e Rui Patricio con il Portogallo. I due giallorossi sono accomunati dal non essere mai scesi in campo in questo Mondiale e, se vogliamo, anche qui non possiamo dirci sorpresi.
Scaloni vede Dybala principalmente come vice-Messi, dunque lo spazio per la Joya rischia di essere limitato anche per la prossima gara (o le prossime gare). Rui Patricio, al contrario, è ormai relegato a secondo di Diogo Costa e, a meno di uno stop fisico di quest’ultimo, il portiere della Roma non potrà far altro che sostenere i propri compagni dalla panchina. Tra i due giallorossi, considerando il ruolo, Dybala ha qualche chance in più di debuttare. Salvo sorprese.