Totti e la Roma devono venirsi incontro

25.03.2024 19:40 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Marco Rossi Mercanti
Totti e la Roma devono venirsi incontro
Vocegiallorossa.it

Negli ultimi giorni Francesco Totti ha rilasciato diverse interviste e, come spesso accade con personaggi del suo calibro, le sue dichiarazioni hanno generato opinioni contrastanti. Tra i punti che hanno fatto maggiormente discutere ci sono le parole su Dybala (“È un top, ma gioca 15 partite l’anno”) e quelle su un suo possibile ritorno in società (“Mai più nella Roma? No con questa dirigenza”). Successivamente, Totti ha corretto parzialmente il tiro su Dybala (“Mai andato contro di lui, ho detto solo che se fossi un dirigente ci penserei”) e anche su un ruolo all’interno del club (“Alla Roma mai dire di no”).

Innumerevoli sono state le reazioni a riguardo da parte dei tifosi (basti guardare i commenti nei canali social di Vocegiallorossa.it per rendervene conto), divisi tra chi ancora non si capacita di non vederlo in società e chi, invece, pur onorandolo come calciatore (e ci mancherebbe) lo invita a non rilasciare interviste tali da destabilizzare l’ambiente.

Totti non fa parte della Roma e può dire quello che vuole, poi al tempo stesso ogni sua mossa viene analizzata con particolare attenzione per il nome che porta. È assurdo che il giocatore più importante della storia di questo club non abbia un posto nella Roma ma, in tal senso, la domanda sorge spontanea: quale sarebbe il compito ideale per Totti?

Leggendo la sua autobiografia “Un Capitano”, a pagina 474 in uno degli ultimi colloqui con Franco Baldini prima del ritiro da calciatore, Totti disse: “Vorrei fare il vicepresidente. Non perché tenga particolarmente alle cariche, ma a Trigoria vorrei essere il più alto in grado”. Un pensiero ritrattato nell’ultima pagina (la numero 498) dove, avendo iniziato da poco la nuova vita da dirigente nella Roma, specifica: “Una volta concluso l’apprendistato, credo che il ruolo migliore per me sarà nell’area tecnica, a contatto con l’allenatore e la squadra, perché so bene di cosa abbiano bisogno per rendere al massimo”.

A quanto pare, Totti vorrebbe un ruolo più operativo e determinante rispetto a quello generico che ha avuto per due anni dove, parole sue, “non avevo credibilità, non mi sentivo parte del progetto. Facevo Romolo come si dice a Roma, stavo lì perché ero Totti” (intervista a Sky del 4 luglio 2023, ndr). Legittimo che uno come lui chieda di ricoprire un ruolo specifico, al tempo stesso però c’è anche da capire la posizione della società. Essere calciatore è un conto, essere dirigente è un altro e non lo si diventa dal giorno alla notte, nemmeno se ti chiami Francesco Totti.

Serve trovare un’intesa affinché tutti siano soddisfatti, ma per questo entrambe le parti devono venirsi incontro. Magari rinunciando a qualcosa, ma arrivando a una soluzione soddisfacente che, senz’altro, sarà gradita dai tifosi. D’altronde, sarebbe bello rivedere Totti a Trigoria con un ruolo definito d’accordo con la società, con De Rossi, perché no, confermato in panchina.