Tessera del Tifoso, perchè parlarne?

27.05.2010 09:36 di  Emanuele Melfi   vedi letture
Tessera del Tifoso, perchè parlarne?
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Dal ritiro della nazionale del Sestriere Daniele De Rossi ha esternato le sue perplessità riguardo l'ormai "famosissima" Tessera del Tifoso. Indubbiamente sarà il tema dell'estate dopo che per mesi tutto si è svolto nel più assoluto silenzio. Il centrocampista ha incarnato il pensiero di quasi la totalità dei sostenitori giallorossi che proprio ieri si sono ritrovati a Trigoria per salutare la squadra e ribadire il loro fermo "No" a questa disposizione del Governo.

Chi frequenta assiduamente l'Olimpico, si sarà subito reso conto che la Tessera del Tifoso può, al massimo, essere uno strumento marginale. Buona l'idea di poter usare la tessera per aquistare biglietti elettronici senza doversi sottoporre a lunghe e noiosissime file davanti ai Roma Store ma la stessa diventa inutile se utilizzata come strumento per sconfiggere la violenza fuori gli stadi. Vi è come l'impressione che queste carte prepagate (perché realmente questo sono) con tanto di tecnologica RFID - che sta per Radio Frequenza Identificazione a Distanza - servano purtroppo a molto altro fuorché ad allontanare i malintenzionati dagli stadi. Chiunque non sottoscriva la Tessera può comunque acquistare un tagliando in una qualunque ricevitoria del circuito As Roma e tornar, per dir così, a far danni.



Dunque, tante le lacune e tante le perplessità. Indubbiamente le parole di De Rossi hanno fatto molto rumore perché proferite da un campionissimo del calcio italiano ma la violenza con cui tutto il mondo politico-calcistico ha preso le distanze dalle dichiarazioni del giallorosso è stata ampiamente esagerata e poco trasparente. Dal capo della Polizia ("indignato"), al Ministro dell'Interno fino alla Figc: circondato, colpito e affondato. In serata, infatti, sono arrivate le scuse del romanista.

E' stata un'ulteriore conferma che in Italia ci sono argomenti che non possono essere trattati e discussi.

Dev'essere così, punto.