Tante cose da fare
Dopo la bomba Mourinho e la vittoria nel derby, sono giorni sonnacchiosi in casa Roma. Ci si prepara per l’ultima uscita stagionale prima del rompete le righe. Dopodiché, c’è assoluto mistero su quale squadra ritroveremo a Trigoria l’anno prossimo e Tiago Pinto è chiamato a un esame di maturità importantissimo: confezionare una rosa all’altezza a José Mourinho, dovendo fare i conti con i consueti problemi di bilancio.
DIFFERENZE – Sembra la solita storia che si ripete ogni estate ma quest’anno registriamo due differenze: innanzitutto la presenza di un tecnico importante come lo Special One. Non un nome qualunque ma un allenatore che porta con sé una bacheca importante e delle aspettative enormi. La seconda differenza è che, rispetto agli anni scorsi, c’è la sensazione che ci sarà meno rigidità nell’applicazione del fair play finanziario.
LA ROSA – Ci sono delle questioni fondamentali da risolvere il prima possibile: le prime due riguardano il portiere e l’attaccante. Chi sarà il primo portiere della Roma il prossimo anno? Dei tre estremi difensori attualmente in rosa, potrebbe non rimanere nessuno il prossimo anno, ad eccezione di Fuzato che potrebbe rimanere come secondo. Quello del portiere è un ruolo fondamentale, anche per dare tranquillità e serenità alla difesa.
Va poi definita la questione Dzeko. O rimane oppure la Roma dovrà capire come prendere un giocatore top senza svenarsi. In questo momento il bosniaco pesa sul bilancio giallorosso circa 14 milioni (lordi) annui. Per sostituirlo senza spendere un euro in più, si potrebbe anche ad esempio acquistare un calciatore spendendo 40 milioni per il cartellino e facendogli un contratto quinquennale (potendo così caricare a bilancio 8 milioni all’anno solo di cartellino). Con un ingaggio poco superiore ai 3 milioni netti, si arriverebbe a un totale di circa 14-15 milioni annui che il nuovo acquisto peserebbe a bilancio. Sono cifre ovviamente del tutto fittizie ma servono a rendere l’idea di come la Roma abbia un margine di manovra, sebbene non sia comunque semplice sostituire un giocatore con le caratteristiche e con l’esperienza del bosniaco.
DIFESA – Oltre alla porta e all’attacco, bisognerà mettere mano al reparto difensivo. Non che sia responsabilità solo dei difensori il numero di gol presi quest’anno ma qualche cambiamento andrà fatto. Si potrà puntare ancora su Smalling, out praticamente tutta la stagione quest’anno? Inoltre, le caratteristiche di Mancini, Ibanez e Kumbulla sono di rompere spesso la linea difensiva, uscendo per difendere in avanti. Queste caratteristiche si sposeranno con il tipo di calcio che vorrà effettuare Mourinho? Tutte domande che chi di dovere si sarà già fatto e sarà interessante scoprire, pian piano, che tipo di squadra hanno in mente i dirigenti e il tecnico. Prima di poter, finalmente, vedere l’opera compiuta in campo.