Rendere la Conference League un punto di partenza

07.06.2022 20:57 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Rendere la Conference League un punto di partenza
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La stagione che si è appena conclusa ha finalmente portato alla Roma e ai suoi appassionati quella soddisfazione che mancava da quattordici anni, la vittoria della Conference League che farà ricordare questa annata, e ci mancherebbe altro, come positiva. In questi quattordici anni, anche altre annate possono, anzi, devono essere considerate positive e l’assenza di una vittoria e della relativa sbornia di entusiasmo ha permesso di analizzarle in tutto e per tutto, nei minimi particolari, alla ricerca di qualcosa che non è andata per provare a capire cosa potesse essere migliorato.

Vincere un trofeo non significa che tutto sia per forza andato bene: averlo fatto porterà e sta già portando una carica di positività e serenità che rappresenteranno una grossa dose di benzina per preparare e affrontare al meglio la stagione che inizierà tra circa un mese, ma che non devono - e non lo faranno - annebbiare la vista quando ci sarà da analizzare ciò che c’è da fare per presentarsi ai nastri di partenza al meglio. Dopotutto, in campionato la Roma ha raccolto gli stessi punti di un anno fa - 63, contando quelli ottenuti sul campo e non quelli detratti dalla burocrazia - migliorandosi di una posizione “solo” per il peggioramento degli altri, col capitolo “scontri diretti” che è più o meno rimasto uguale, visti gli appena 2 punti raccolti contro le prime quattro e i 6 punti contro l’Atalanta un po’ ridimensionati dall’esito finale della stagione degli orobici, finiti fuori dalle coppe.

Non solo: l’anno prossimo la Roma tornerà a essere impegnata in Europa League, torneo in cui la platea degli avversari sarà ben più importante di quella osservata in gran parte della scorsa Conference League, e in cui la costanza atletica e lo stare sempre sul pezzo, che sono stati i meriti principali della Roma nella coppa vinta, potrebbero non essere sufficienti all’alzarsi del livello della competizione, che con la riduzione a 32 squadre è ulteriormente migliorato, al di là di eliminazioni eccellenti che hanno portato le semifinali di questa edizione a essere comparabili proprio a quelle della Conference League

Servirà migliorarsi nell’organico - e Tiago Pinto è già al lavoro - e nella qualità di gioco, che più volte è stata deludente anche in momenti positivi della stagione. Obiettivi che la Roma perseguirà per rendere il successo in Conference League un punto di partenza per aprire un ciclo.