Rapidità, movimento e fantasia, Roma riabbraccia il calcio

21.07.2011 00:00 di  Alessandro Carducci   vedi letture
Rapidità, movimento e fantasia, Roma riabbraccia il calcio
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lezioni tattiche di Luis Enrique. Il tecnico spagnolo in questi giorni ha spiegato i movimenti dei difensori in fase di possesso di palla, partendeo dai terzini, che dovranno giocare molto alti e accompagnare costantemente l'azione. L'ex allenatore del Barcellona B è stato chiaro: se un terzino sale palla al piede, l'altro deve seguirlo stando sulla linea del pallone. Il tutto, ovviamente, facendo girare velocemente la sfera, come ripetono costantemente Luis Enrique e il suo staff: "Veloce la palla, veloce, in corsa". Il pallone deve essere sempre servito sulla corsa perché i giocatori non devono mai stare fermi. Movimento, rapidità, fraseggi, continui dai e vai. I tifosi si preparino a riaprire (finalmente) le porte al bel calcio, che da troppo tempo manca dalle parti di Trigoria. Occorrerrà avere pazienza, come sottolineato dai giallorossi in questi giorni.

Nessuno gioca così in Italia e ci vorrà tempo per far assimilare ai calciatori le nuove metodologie di allenamento. Tutti seguono con curiosità ed interesse Luis Enrique e non potrebbe essere altrimenti visto il carisma e la determinazione dell'ex tecnico blaugrana. 
A proposito di terzini, ieri è stato il primo giorno di scuola di José Angel. Il giovane talento spagnolo deve ancora ovviamente ambientarsi ma ha già mostrato di saper dare del tu al pallone. Luis Enrique ieri lo ha spesso provato assieme a Cicinho, sul quale l'ex tecnico del Barcellona B sembra voler puntare. L'anno prossimo la Roma giocherà con i terzini molto alti e con un centrocampistia (De Rossi) che andrà incontro ai difensori per ricevere palla e scaricare su Totti (in posizione leggermente più arretrata) o sui terzini stessi. Nel 4-3-3 le due mezzale dovranno avere proprietà di palleggio e capacità di interdizione ma sarà la Roma tutta a doversi muovere come un blocco unico. Luis Enrique è stato chiaro: "No agli individualismi, si ragiona da squadra e tutti devono correre e sacrificarsi".