Quello che c'è e quello che manca
Visto l’inizio di 2023 della Roma, non è sbagliato partire con una buona notizia: in due sfide contro il Napoli, i giallorossi non sono mai usciti dalla partita, dimostrando applicazione e una buona preparazione di entrambe le gare. Quella cattiva è che nonostante tutto questo, i punti raccolti sono zero: non c’è certo da sorridere, ma fino adesso gli azzurri avevano perso 7 punti sui 57 disponibili e gli altri risultati del turno mettevano comunque la Roma nella posizione di poter anche non prendere punti al Maradona, rimanendo comunque in piena corsa per la Champions League grazie alla striscia positiva interrotta proprio questa sera.
E non è il caso anche di disdegnare un’altra buona notizia: stavolta Mourinho il modo per non lasciare lo 0 nella casella dei gol segnati, pur prestando la giusta attenzione all’offensiva napolista, l’aveva trovato, e l’aveva trovato in piena coerenza con il sistema di gioco scelto, non con il solito ricorso alla forza fisica e al ribaltare mentalmente l’inerzia della partita. Il portoghese aveva individuato un possibile - poi fattuale - punto debole del Napoli nella non eccelsa fase difensiva di Lozano, punito da un El Shaarawy entrato apposta per fare quel gol lì con quell’assist lì, il secondo di un quinto (pare un gioco di parole, ma non lo è) dopo quello di Spinazzola a Milano con l’Inter.
Però la Roma la partita l’ha persa e va anche capito e accettato il perché: i due gol del Napoli, fatta la tara della prodezza di Osimhen, arrivano da due errori individuali dei difensori centrali, tre contando anche quello dell’andata all’Olimpico, con Smalling protagonista in negativo in entrambe le partite. I giallorossi si presentavano all’appuntamento con la migliore difesa del campionato per expected goals concessi, ma con un saldo comunque negativo rispetto a essi: la differenza la fa la qualità degli interpreti, anche nel reparto che meglio funziona rispetto agli altri. E se, sempre facendo la summa dei 180 minuti, decidi di sacrificare quasi tutto di quello che hai davanti per provare a fare risultato, chi sta dietro ha una responsabilità doppia che, evidentemente, non ha saputo sopportare.
Insomma, chi si aspettava la gara del salto di qualità sarà sicuramente rimasto deluso: quello che ha caratterizzato la Roma del 2023 si è però visto anche questa sera, motivo per il quale, smaltita la delusione di essersi visti sfilare un punto prezioso a pochi metri dal traguardo, la Roma deve continuare a lavorare come sta facendo. Tutte le concorrenti dovranno giocare a Napoli e quanto visto finora sembra essere sufficiente per giocare contro tutte le altre: quello che non c’è ancora è una mancanza di cui ci si può, ma ci si dovrà, occupare più avanti.