Presto o bene?
Fa strano dirlo, ma sono passati già quasi due mesi da quando la Roma ha ufficializzato l’ingaggio di José Mourinho. Il suo arrivo, proprio fisicamente parlando, è sempre più vicino ma ancora non si sa di preciso quando accadrà. Nel frattempo ci si è affidati a social e interviste rilasciate altrove per sentirne la presenza, e qualcuno ha avuto anche un po’ di timore quando ha visto, per esempio, ciò che è accaduto a Firenze, con Gattuso saltato pochi giorni dopo la firma. Pura scaramanzia, probabilmente, perché Mourinho ha già dichiarato di essere in piena sintonia con chi lo ha scelto e lo ha fatto in tempi rapidissimi dopo la sua separazione dal Tottenham. Quasi due mesi di attesa, quindi: si diceva che aver scelto l’allenatore con così ampio anticipo fosse un vantaggio anche dal punto di vista del calciomercato, ma la Roma, a oggi, ancora non ha battuto alcun colpo.
Le due cose, nonostante la congiunzione avversativa, non sono in realtà antitetiche: il vantaggio sta nel poter definire le strategie, poi le tempistiche per concretizzarle rimangono legate alla situazione economica che, in particolare quest’anno, è complicata un po’ per tutti. E non può essere una coincidenza il fatto che proprio in questa stagione la Roma abbia investito forte su un allenatore, e così che lo abbiano fatto anche altre squadre (Juventus, Napoli, Lazio). Il mercato rischia di essere scarsamente movimentato (e movimentabile) e intanto è importante valorizzare al massimo ciò che si ha in casa. Che ha comunque determinato una classifica deficitaria e che andrà ottimizzato e arricchito: quel che è certo (o, quantomeno, probabile) è che non sarà fatto presto, quel che conta è che venga fatto bene.