Poca fatica e tre segnali
Vedendo come si sono sviluppati, i 90 minuti giocati dalla Roma al Zaporizhzhya City Stadium rischiano di essere stati la cosa meno faticosa di questo Matchday 2 di Conference League, che mantiene a punteggio pieno i giallorossi e viva la prospettiva di poter chiudere il girone da primi, evitando gli spareggi. Difficile definire la partita con lo Zorya Luhansk qualcosa più di un allenamento agonistico, utile per tornare a vincere una partita dopo il KO nel derby e a far riposare dei titolari, alcuni dei quali rimasti addirittura a Roma per non rischiare neanche di dover scendere in campo.
Anche se il turnover, come col CSKA Sofia, sarebbe potuto essere ancora più ampio: ha giocato un titolare per ruolo (Ibanez, Cristante e Pellegrini) e si poteva fare anche di meglio, se Mourinho avesse deciso di dare fiducia a Reynolds e a uno tra Diawara e Villar, questi due tra l’altro andati in campo insieme nella prima giornata della competizione. Non potrebbero essere più chiari i segnali lanciati dal portoghese da questo punto di vista, perché se certi elementi vengono considerati utili a malapena per non far giocare l’intera gara ad alcune riserve, significa che è più la voglia di arrivare a gennaio per sostituirli che quella di pensare a un modo per sfruttarli fino a quella data.
Peccato che a gennaio manchino tre mesi e in questi tre mesi possa succedere di tutto: squalifiche e infortuni sono all’ordine del giorno e accorciare la rosa in questa maniera significa ridurre quel lavoro di prevenzione di cui si è parlato anche in estate. Anche perché l’esempio di quanto le cose semplici non lo siano del tutto sta proprio nella gara di oggi, che porta il giusto e che costa un lungo viaggio con rientro nella notte a poco più di 48 ore dall’impegno successivo, quello con l’Empoli, fondamentale per chiudere questo scorcio di stagione con un successo e mantenersi almeno quarti in classifica nonostante i due scivoloni con Hellas e Lazio.
La buona notizia, oltre ovviamente al risultato, sta comunque nella buona risposta dei titolari che sono subentrati nel secondo tempo e che hanno fatto immediatamente valere il loro peso specifico: considerando quanto Mourinho conti su di loro, è bene che il loro momento positivo continui a durare parecchio.