Obbligo di overperformance

01.04.2024 16:50 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Obbligo di overperformance
Vocegiallorossa.it

È sembrata lunghissima quest’ultima sosta per le nazionali della stagione, tra partite di dubbio interesse, polemiche di dubbia qualità e l’attesa per il ritorno al calcio dei club, all’alba della fase finale dell’annata, quella in cui si gioca per centrare o meno gli obiettivi.  La Roma ne ha ancora due e da domani a Lecce riprenderà a correre per provare a prendersi un posto in Champions League che manca da sei anni, per il quale i giallorossi sono in lizza principalmente per quanto fatto dal 16 gennaio in poi, con una striscia di 7 vittorie in 9 partite che ha almeno parzialmente sanato l’emorragia di punti delle prime 20 gare. Dei meriti di Daniele De Rossi abbiamo parlato a più ripresa e sottolinearli sarebbe esercizio di tautologia; un’altra cosa di cui si può e si deve parlare sono i meriti dei singoli, che da un paio di mesi a questa parte stanno dando se non il meglio, certamente qualcosa in più che in precedenza.

A dimostrarlo, specialmente in attacco, sono i numeri. Se lo scorso anno la Roma era tra le squadre europee con meno capacità finalizzative, in questa stagione lo scenario si è completamente ribaltato, perché tenendo in considerazione i top-5 campionati europei i giallorossi sono la squadra con il miglior delta tra quanto creato e quanto finalizzato, con 51 gol usciti fuori da 44,83 xG, per una differenza di 10,62, e da quando De Rossi siede in panchina hanno overperformato in tutte le partita. La Roma, da questo punto di vista, ha fatto meglio di Arsenal e Bayer Leverkusen, che sono in lotta per i rispettivi titoli nazionali: ovviamente questo è solo un dato e nessuno si sognerebbe di dire che i giallorossi siano all’altezza di squadre da titolo in Premier e Bundesliga, ma è altrettanto vero che per ottenere numeri simili servono delle prestazioni individuali di alto livello, come evidentemente di non così basso livello sono i gli elementi a disposizione del tecnico.

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” recita un adagio cinematografico (e non solo) di una ventina abbondante di anni fa (e più), e a questo punto sarà anche responsabilità dei singoli mantenere intatte, se non aumentare, le chance di qualificazione in Champions, perché se è vero che la Roma è tornata in corsa grazie a questi numeri e a queste prestazioni, abbassare il livello significherebbe uscirne. I giallorossi, da un certo punto di vista, sono obbligati a proseguire nella loro overperformance e questo si farà anche più difficile col congestionamento del calendario e i tanti scontri diretti in arrivo. La classifica attuale, dunque, non inganni: era un’impresa andare in Champions League quando la Roma era nona con 29 punti, lo è ancora adesso, al quinto posto e con 51: lo si tenga ben chiaro in mente.