Montella boccia Menez, Vucinic non si sblocca e Brighi si rompe il perone. Almeno il 22 maggio si avvicina...

08.05.2011 02:13 di  Alessandro Carducci   vedi letture
Montella boccia Menez, Vucinic non si sblocca e Brighi si rompe il perone. Almeno il 22 maggio si avvicina...
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Sembra una lenta agonia quella che sta vivendo il tifoso della Roma, in attesa che arrivi finalmente il 22 maggio, che sancirà la fine di questo campionato.
Non è bastato un buon primo tempo per riuscire a piegare i neo campioni d’Italia. Il Milan nella ripresa ha controllato la gara con troppa facilità, sfiorando il gol con il palo colpito da Robinho. La stanchezza e la scarsa vena di Vucinic hanno poi fatto il resto con i giallorossi che, nel secondo tempo, non hanno quasi mai dato imprevedibilità alla manovra. Se Vucinic è stato abulico, Menez è rimasto addirittura in panchina perché, parole di Montella, “Caprari in settimana aveva mostrato più voglia di giocare”. In conferenza stampa sono state fatte parecchie domande in merito, poiché stupisce il fatto che un giovane come Caprari, seppur di talento, possa aver mostrato più voglia rispetto al francese. Nonostante Montella abbia cercato poi di ridimensionare le sue dichiarazioni, le parole restano chiarissime e descrivono una situazione grottesca che porterà molto probabilmente l'ex Monaco a lasciare Roma quest’estate.

I capitolini, sperando in un pareggio tra Udinese e Lazio, dovranno poi affrontare le ultime gare senza centrocampo poiché, alle squalifiche di De Rossi e Perrotta, si è aggiunto il brutto infortunio a Brighi che, dopo essere stato sostituito, è andato al Gemelli dove gli è stata riscontrata una frattura scomposta del perone destro. Simplicio, dopo essere stato tenuto per settimane in naftalina, è sembrato troppo lento e impacciato, senza riuscire a dare forza al centrocampo. Da salvare sicuramente la tenuta difensiva della squadra, che ha concesso pochissimo al Milan, e la coreografia della Curva Sud. Rimane però l’amarezza per un campionato buttato e per uno stadio finalmente pieno grazie soltanto all’invasione dei tifosi del Milan. La nuova proprietà, tra uno stadio da costruire e una squadra da rinnovare, come primo obiettivo dovrà ridare entusiasmo ad un ambiente anestetizzato da una stagione terrificante. Che sta per finire, meno male.