Ma quale regalo?

29.06.2018 18:20 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Ma quale regalo?
Vocegiallorossa.it

Il calcio è forse lo sport dove più si mescolano testa e cuore; spesso è difficile scinderli, quasi impossibile diventa quando a lasciare la propria squadra è un calciatore che nel cuore dei tifosi ci è entrato in scivolata, come Radja Nainggolan. E il cuore, spesso, inibisce la testa e porta a fare sciocchezze, o anche solo a pensarle. Così, una cessione ben remunerata di un (forte) giocatore trentenne diventa un regalo a chi quel giocatore trentenne lo acquista a suon di milioni, precisamente 38. Sì, 38, non “24 più Zaniolo e Santon”, come semplicisticamente si dice, come se in un bilancio si potesse iscrivere un calciatore per una cifra “più un altro calciatore”. La Roma ha effettuato tre operazioni, una in uscita e due in entrata, e così vanno lette in chiave economica, che è ciò che si pretende di fare quando si parla di regalo, svendita o altro.

Radja Nainggolan era a bilancio per circa 6 milioni, il che significa che la Roma realizza una plusvalenza di 32 milioni su un asset soggetto a svalutazione e il cui mantenimento, dando per buone cifre di stipendio non comunicate ufficialmente, costava circa 11 milioni annui; l’Inter, al contempo, sceglie di farsi carico di Nainggolan per 9,5 milioni di solo ammortamento annuo (contro i 2 di quando era iscritto a bilancio per la Roma), con uno stipendio quasi altrettanto oneroso al lordo: un’operazione che, effettuata da queste parti, sarebbe stata definita suicida per le esigenze finanziarie giallorosse. Chiaramente, in un accordo, le esigenze di tutte le parti devono essere soddisfatte, e anche l’Inter aveva bisogno di mettere in cascina plusvalenze per rispettare i paletti al 30 giugno: ecco dunque la valutazione complessiva di 9,5 milioni assegnata a Davide Santon, che sarà ammortizzato in 4 anni e quella di 4,5 con cui sarà iscritto a bilancio Nicolò Zaniolo, il cui ammortamento è invece spalmato su 5. Un aumento dei costi (di circa 3,2 milioni per quanto riguarda gli ammortamenti, a cui vanno sommati gli stipendi lordi dei due giocatori) che va a limare il risparmio del mancato mantenimento in rosa di Nainggolan, un prezzo da pagare per avere subito un forte vantaggio che, con tutta probabilità, non si sarebbe potuto avere altrimenti; un prezzo che per certi versi rappresenta un onere, differibile però nel tempo e da cui ci si potrà eventualmente scaricare (presumibilmente più per quanto riguarda Zaniolo che Santon, anche per i valori scelti per arrivare al totale di 14) anche con effetti ulteriormente positivi. Dunque, se sul lato tecnico si potrà parlare all’infinito fino alla risposta del campo (e cedere uno come Radja Nainggolan è sempre un’operazione rischiosa), su quello economico i margini di discussione sono decisamente ridotti. Questione di testa, non di cuore.