La linea di Tiago Pinto: rinforzare la rosa a costi contenuti
L’arrivo di Paulo Dybala dà una nuova dimensione alla Roma, candidata a lottare per un posto in Champions League. Come abbiamo già detto, se Tiago Pinto portasse a termine altri tre acquisti (uno per reparto) regalerebbe a Mourinho una rosa sempre più degna del suo nome. Interessante, però, è capire come il GM portoghese intenda proseguire la campagna di rafforzamento del club.
Tre dei nuovi acquisti, infatti, sono arrivati a parametro zero e stiamo parlando di Svilar, Matic e Dybala. La Roma, di fatto, ha pagato solo Celik per la cifra di 7 milioni di euro. In realtà, parlare di parametro zero non è corretto al 100% perché comunque si devono spendere soldi per le commissioni agli agenti e per l’ingaggio del calciatore in questione. Comunque, in linea generale, prendere uno svincolato comporta dei risparmi e reca dei vantaggi.
Quante volte in passato sono stati acquistati giocatori a cifre molto alte (Iturbe, Schick, Nzonzi, Pastore?), che successivamente hanno scatenato polemiche e proteste da parte dei tifosi perché, in campo, non hanno dimostrato il loro (presunto) valore? Un pensiero che, con l’arrivo di uno svincolato, cambia. Se un colpo a zero rende, hai fatto un ottimo affare. Al contrario, se dovesse rivelarsi un flop pazienza, tanto non lo hai pagato o comunque ti è costato pochissimo.
Ovviamente, ci sono svincolati e svincolati. Per esempio, la Juventus ha preso Pogba e Di Maria e per entrambi le aspettative sono alte, così come lo sono per Dybala (soprattutto) e per Matic a Roma. Un po’ meno, invece, per Svilar che, salvo sorprese, vivrà un anno alle spalle di Rui Patricio.
Rinforzare la rosa a costi contenuti: questa la direzione che Tiago Pinto sta seguendo e che, sulla carta, sta portando la Roma a uno step più alto. Un livello destinato a salire pescando ancora tra i giocatori senza contratto (si parla di Zagadou e il nome di Belotti è sempre attuale), ma anche affondando il colpo per calciatori top come Wijnaldum. Sempre con un occhio ai costi, perché non sempre chi più spende porta a casa i risultati migliori.