L'eleganza di Keita, l'efficacia di Nainggolan e la capacità di gestire le forze
Corre come un treno la Roma di Rudi Garcia: dopo aver travolto i russi del Cska Mosca, i giallorossi impiegano 13 minuti per archiviare la pratica Cagliari. Come da copione, la squadra di Zeman ha lasciato enormi praterie sfruttate alla perfezione dai due incursori messi in campo da Garcia, Gervinho e Florenzi. Il tecnico francese ha lasciato a riposo Pjanic, preferendo un centrocampo muscolare formato da Keita, De Rossi e Naiggolan, in grado di arginare le sterili folate offensive dei sardi per poi innescare le ripartenze della Roma. E così, dopo pochi minuti, Florenzi si invola sulla destra e serve un pallone facile facile a Destro, che l'attaccante giallorosso deve solamente insaccare. Neanche il tempo di esultare, che Gervinho allarga per Florenzi e il giovane centrocampista romanista segna un potente diagonale. Sono passati appena 13 minuti ma la partita finisce qui. Non succederà più nulla fino alla fine perché la Roma riuscirà a congelare la gara, non concedendo nulla al Cagliari. Si dice che Zeman perda però almeno diverte.
Niente di tutto questo oggi all'Olimpico. Il Cagliari non è riuscito a combinare nulla e solo Ibarbo ha provato a fare qualcosa, fermato a sportellate a turno da Maicon e da Manolas. Buona la prima di Yanga-Mbiwa, sempre attento e concentrato. Da rivedere Cole, ancora lontano parente del giocatore ammirato in Champions. Sempre più importante Keita in mezzo al campo, con l'ex blaugrana che se la cava sempre con classe ed eleganza. Magari meno elegante ma sicuramente efficace Nainggolan, che ormai Garcia non toglie più dal campo (anche se prima o poi dovrà riposare anche lui). Era importante vincere per tenere il passo della Juve e la Roma l'ha fatto con il minimo sforzo, chiudendo la partita dopo appena 13 minuti e facendo girare il pallone per tutti gli altri 77 giri di orologio.