In equilibrio tra le parole e i fatti
Nella giornata di ieri, la Roma è tornata a parlare con una voce ufficiale dopo un lungo silenzio, e questa è già una notizia. Il CEO Guido Fienga non si è certo risparmiato ma è difficile trovare qualcosa di nuovo nelle sue dichiarazioni. Ancora una volta, si è parlato di “progetto sostenibile”, un’espressione abbastanza scontata, primo perché a nessuno piace buttare soldi dalla finestra, secondo perché vista la situazione sia del mondo del calcio in generale, che del bilancio della Roma (pur con un gruppo solidissimo alle spalle) non sembra proprio il momento di fare voli pindarici. Se poi questo significherà avere più o meno spazio di manovra nelle varie trattative, probabilmente, lo scopriremo solo vivendo, perché se il progetto, oltre che “sostenibile”, vuole essere anche “vincente”, qualcosa andrà pur fatto, visto che si parte da una squadra che è arrivata settima in Serie A. In tutto ciò c’è José Mourinho, che, in attesa di entrare in azione in prima persona, continua a mandare messaggi d’affetto al suo nuovo club, immagazzinando una riserva di positività la cui assenza nella stagione appena conclusa è stata certamente un fattore.
Mosse anche un po’ furbe, certamente da navigato uomo di calcio, ma che saranno inutili, ovviamente, se ad esse non saranno abbinati fatti concreti. Non che questo non sia chiaro: fino adesso, i Friedkin hanno agito nel totale silenzio e non sembra affatto da escludere che questo possa continuare ad accadere. La somma delle tre parti, al momento rappresenta un buon equilibrio: non si possono vincere partite o centrare obiettivi a parole, ma l’assenza di una voce ufficiale - anche dei Friedkin stessi - ha già indispettito qualcuno e rischierebbe di farlo ancora. Un equilibrio sottilissimo, specie da queste parti: mantenerlo significherebbe risolvere un grosso problema.