Il nemico mercato

25.03.2018 18:15 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Il nemico mercato
Vocegiallorossa.it

Sei vittorie in sette partite. Un ruolino di marcia, finalmente, da Roma, dopo due mesi da incubo che hanno cancellato ogni (residua) speranza di lottare per il vertice o, quantomeno, di blindare il posto in Champions League lasciando ad altri l’onere (e, comunque, l’onore) di giocarselo fino all’ultima giornata. Ora la sosta, che di certo non darà una ricarica fisica visti i tanti nazionali, alcuni dei quali spingeranno al massimo per giocarsi le proprie carte in vista del mondiale, ma che almeno dovrebbe dare una ricarica mentale, visto che di forze nervose ne serviranno in abbondanza anche solo per i due match contro il Barcellona. Forze nervose che sono mancate nel periodo nero, diventato ancora più nero nel mese di gennaio, quando calendario (Atalanta, Inter e due volte Sampdoria non erano a prescindere una sequenza di partite facili) e vicende di mercato hanno fiaccato la squadra.

Che la prima vittoria, seppur contro l’Hellas Verona, delle sei sia datata 4 febbraio, prima data utile dopo il gong del Melia, non può essere un caso, che da lì in poi si sia ripreso ad accelerare neanche; ora il mercato non c’è, ma, come in ogni sosta che si rispetti, le future (al momento, presunte) trattative, spesso e volentieri in uscita, sono l’argomento che va per la maggiore, con il rischio di rialimentare quello stesso circolo vizioso che aveva contribuito a far sì che la Roma si fermasse in inverno. Dall’inizio dell’anno a oggi le cose non si sono ribaltate, ma la squadra è tornata a esprimersi in modo simile a quello del girone d’andata, non offrendo prestazioni spettacolari ma facendo valere la propria cifra tecnica, con un Cengiz in più, un Alisson stellare, uno Džeko più vicino alla versione 2017 che a quella 2016 e in alcuni casi (Napoli e Shakhtar su tutti) una coesione impensabile nelle prime settimane del 2018. E se i singoli, a turno, potranno deludere, almeno il collettivo dovrà brillare non solo nelle notti di stelle, ma anche e soprattutto nella normalità della Serie A, da cui trovare la strada per rivivere queste serate anche il prossimo anno. Una compattezza da mantenere anche a fronte delle folate di vento del calciomercato, uno dei nemici da fronteggiare anche in questi ultimi due mesi di stagione.