Il riposo attivo della Roma di Mourinho
La partita di sabato scorso contro il Torino non è stata certamente tra le più divertenti della stagione ed è stata una gara che ha seguito il canovaccio di tante altre partite in questo campionato: il settimo 1-0 di quest’annata di Serie A, il terzo conquistato segnando il gol decisivo su rigore, ha però issato la Roma al terzo posto in campionato, proprio alla vigilia dell’ennesimo ciclo di partite in grado di indirizzare la stagione in un senso o nell’altro. Nei prossimi sette appuntamenti, infatti, ci si giocherà il passaggio del turno contro il Feyenoord e ci saranno ben tre scontri diretti per la zona Champions League, vale a dire la trasferta di Bergamo contro l’Atalanta e le due partite interne consecutive contro le due milanesi. Un calendario che, unito all’ambizione della Roma di portare avanti le due competizioni, non permetterà ai giallorossi di snobbare alcuna partita in favore di qualche altra.
Mourinho ha già iniziato ad attuare qualche rotazione contro il Torino, ma le settimane passata dimostrano come a questa squadra non basti alternare gli uomini per avere un rendimento minimo garantito sufficiente a condurre l’intero ciclo di gare con la stessa intensità e la stessa qualità: i giallorossi hanno perso l’ultima partita prima della sosta di settembre (pur non meritando, a dire il vero) contro l’Atalanta, sono rimasti senza successi per tre gare consecutive prima del mondiale e per altrettanti (contando lo 0-0 valso la qualificazione a San Sebastian contro la Real Sociedad) prima dell’ultima pausa.
Tre indizi magari non faranno una prova, ma l’idea che le risorse per offrire lo stesso livello di prestazioni per tante partite di fila non ci siano sembra essere fondata; da qui si può tirare fuori una motivazione per cui contro i granata non si è rivista la stessa Roma più aggressiva e brillante vista (pur per necessità) contro la Sampdoria all’Olimpico, perché pensare di giocare da qui alla fine della stagione col piede fisso sull’acceleratore non è roba immaginabile. Il riposo attivo visto sabato scorso - e che probabilmente rivedremo in altre occasioni - è l’arma principale che la Roma ha a disposizione per perseguire il suo doppio obiettivo, magari cercando di spingere un po’ di più in quei momenti in cui una vittoria importante faciliterebbe le cose anche nelle sfide successive. Un’arma che confà perfettamente alla caratteristiche di questa squadra: per utilizzarla non servirà niente di più di quanto già visto fino adesso, mentre altri, magari, si trovano in una situazione (comunque piacevolmente imprevista) a inizio stagione. Su questo Mourinho può contare per chiudere questa sua seconda stagione romanista prendendosi ancora soddisfazioni.