Il compito di Mourinho e la missione di Tiago Pinto
Sarà un Natale uggioso in casa Roma. Non tempestoso, perché la vittoria di Bergamo ha consentito ai giallorossi di rialzare un pochino la testa ma nemmeno festoso perché lo stop contro la Sampdoria fa rabbia, soprattutto guardando i risultati delle altre e l’occasione, sfumata, di rosicchiare punti alle squadre che occupano la zona Champions.
Una mancanza di cattiveria e determinazione che, passate oltre 48 ore dal match contro i doriani, è ancora irritante. Contro la squadra di D’Aversa, la Roma sembra aver fatto il compitino, senza fare troppo male ma senza fare nemmeno bene, come se la bella vittoria contro l’Atalanta fosse servita a sanare tutte le partite storte che abbiamo visto e tutte quelle che vedremo. Una sorta di indulto o, visto il periodo, di indulgenza plenaria che cancelli tutti i peccati. Amen.
SPIRTO GUERRIER CH'ENTRO MI RUGGE - Invece la Roma deve essere arrabbiata. Ricordate lo spirito guerriero con cui i giallorossi hanno affrontato le amichevoli estive? Ecco, evitando di rimediare espulsioni a valanga, quella cattiveria agonistica dovrebbe essere messa in campo e avrebbe permesso alla Roma di battere la Sampdoria. L’unico che può stimolarla è José Mourinho mentre a Tiago Pinto toccherà l’ingrato compito di moltiplicare i pani, i pesci e i centrocampisti, magari facendo trovare a Mourinho oro, incenso, mirra e anche un terzino destro.