Underdog o giù la maschera?
Il campionato appena iniziato sta rispecchiando più o meno quanto il campo avesse fatto vedere dopo il lockdown. Poche vacanze rispetto alle stagioni normali con l'enigma legato alla positività dei calciatori che, chi più chi meno, hanno avuto tutte le squadre. La Roma ha iniziato peggio che mai, non per il risultato del campo, perché contro l'Hellas la squadra poteva vincere, sicuramente non aveva perso. Il 3-0 a tavolino, in un certo qual modo, ha bypassato anche la questione Dzeko, in panchina in attesa di trasferimento durante quel match. Poi, la gara contro la Juventus, la prestazione più del risultato e se in un Roma-Juve di quelli veri, non come l'ultima giornata della scorsa stagione, sono i giallorossi a rammaricarsi, vuol dire già qualcosa. I primi tre punti arrivano a Udine, vincendo da "grande squadra", soffrendo, grazie al colpo del campione: Pedro. Le gesta contro il Benevento sono ancora impresse negli occhi dei più.
Dai tre tenori Dzeko-Pedro-Mkhitaryan, alla prestazione di Cristante, fino alle giocate di Villar e al gol di Carles Perez. 7 punti su 12 a disposizione. Nel frattempo dal calciomercato è arrivato Chris Smalling, ancora ai box, ma dal valore certo. In Serie A, la Roma vanta una striscia positiva di 12 partite con 9 vittorie e 3 pareggi sul campo (pareggi contro Inter, Juventus e Verona). La domanda è: questa Roma deve continuare a mascherarsi o è arrivato il momento di calarla giù? La gara europea, la prima del girone, è un inframezzo in attesa della prova del nove contro Ibra & co. La squadra migliore di questo calcio post-covid, una delle poche contro cui la Roma non è riuscita a creare il proprio gioco soccombendo con un netto 2-0 in quel del Meazza. Primo banco di prova stagionale, per capire le ambizioni della squadra, conviene giocare da underdog o calare giù la maschera? La mascherina quella deve essere sempre utilizzata...