Hanno capito come fermare la Roma. Contro il Bologna Stekelenburg e Pjanic i migliori

30.01.2012 00:00 di  Alessandro Carducci   vedi letture
Hanno capito come fermare la Roma. Contro il Bologna Stekelenburg e Pjanic i migliori
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Corsa, intensità, aggressività e tanta densità a centrocampo. Ormai gli avversari hanno capito come mettere in difficoltà questa Roma. Per ovviare al problema, i giallorossi dovrebbero correre ancora di più e muovere il pallone più velocemente altrimenti il possesso palla diventa sterile e ci si espone al contropiede avversario.
Il Bologna ha meritato il pareggio proprio nel giorno in cui Inter, Udinese e Napoli hanno tutte perso ed è questo il rammarico peggiore della giornata. Dopo aver vinto con Napoli, Bologna, Chievo e Cesena non è un dramma ottenere un pareggio, lascia però l'amaro in bocca constatare che, con il recupero di Catania ancora da giocare, la Roma si sarebbe potuta portare a -2 dall'Inter di Ranieri (che il 4 febbraio farà visita proprio a Roma).
Alla mancata vittoria hanno sicuramente contribuito le opache prestazioni di alcuni singoli. Del tridente iniziale il migliore è stato Borini. L'ex Parma è stato impreciso sotto porta ma ha corso per tutta la gara, proponendosi spesso in avanti e risultando l'uomo più pericoloso.

Così così la prestazione di Totti, ben arginato dalla difesa felsinea, mentre Lamela ha avuto solo un paio di guizzi a fine primo tempo. I cambi operati da Luis Enrique non hanno migliorato molto la situazione: né Bojan, né Simplicio hanno inciso sbagliando anzi una ghiotta occasione per parte. Lo spagnolo va supportato e incoraggiato, solo così potrà migliorare ed essere utile alla causa giallorossa.
Tra le poche note positive della giornata troviamo Stekelenburg e Pjanic. Il portierone olandese ha parato tutto il parabile, facendosi trovare pronto soprattutto sulle uscite. L'ex Lione nella ripresa ha invece preso per mano la Roma, l'ha trascinata al pareggio con una punizione spettacolare per poi dover uscire per infortunio. Ha provato a dare imprevedibilità e geometria alla manovra, dimostrando di partita in partita di poter diventare un pilastro dei giallorossi per i prossimi anni.