Game of Champions

18.04.2019 16:50 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Game of Champions

Boston-Roma-Milano. Questo l'asse in cui il club gioca una doppia partita. Uno switch ormai noto, da molti ancora poco digerito, in quanto a volte sembrano due rette parallele, piuttosto che tangenti, verso quella crescita costante, evidente fuori dal campo, ma non sul terreno di gioco. Una scelta non di Campos, dunque. Dopo l'esperienza con Monchi, alla squadra, non serviva un nuovo vate venuto da lontano a insegnare calcio, in un campionato, magari bistrattato come quello italiano, dai meccanismi ben oliati, dove occorre fare acquisti mirati, pronti all'uso, per non incappare in stagioni come quella attuale. L'esempio lampante ha un nome e un cognome: Claudio Ranieri. Allenatore rodato, quasi usurato, capace finora di aver reindirizzato una classifica e un undici anonimo, senza essere affetto da fenomenite. 4-4-2 semplice, anche noioso, pragmatico. Dopo il KO senza appelli subito dal Napoli all'Olimpico, con un paio di settimane di lavoro in più alle spalle, con qualche pedina in più (De Rossi sarà out), la sua Roma è chiamata a fare ciò in cui non è riuscita finora: vincere uno scontro diretto. Zero, infatti, le vittoria contro Juventus, Napoli, Inter, Milan, Atalanta. Escluso il derby che fa storia a sè (vittoria e sconfitta). Spalletti vs Ranieri, Nainggolan vs Zaniolo.

Questi i duelli che strappano i titoli alla vigilia del match. Importante invece sarà testare la difesa giallorossa, capace di non subire reti per due gare consecutive, in emergenza di uomini, alla prova Icardi-Perisic. Molto passerà proprio dalla retroguardia, in piena filosofia del tecnico testaccino: prima non prenderle, poi un gol, tra Dzeko and Co. arriva. Alla Roma occorrerà fare risultato. Smuovere la classifica è comunque importante. L'Inter rappresenta sulla carta, l'ultimo grande ostacolo che il calendario mette di fronte ai giallorossi (Juventus permettendo). Dopo aver superato in classifica Lazio e Atalanta, nel mirino ci sono le due milanesi, coi rispettivi alti e bassi. Vincere, riaprirebbe addirittura la lotta al gradino più basso del podio, un qualcosa di inimmaginabile dopo SPAL e Napoli. La qualificazione in Champions, darebbe, tornando dal campo ai discorsi in corso in queste ore a Boston, il diritto a Ranieri di candidarsi come allenatore anche la prossima stagione. Un outsider nel Game of Thrones della panchina della Roma