Contro il Torino squadra molto più quadrata e concentrata del solito. Tantissime le occasioni contro una squadra che ha fatto catenaccio
Lo 0-3 di Cagliari confermato non cambia la classifica e la Roma rimane aggrappata al sesto posto: “Nessun regalo, le regole vanno rispettate” le parole del dirigente giallorosso, Claudio Fenucci, dopo la decisione della Corte Federale di respingere il ricorso del club sardo. Lo scorso 23 settembre Cagliari-Roma doveva svolgersi a porte chiuse, secondo le disposizioni della Prefettura, ma il presidente rossoblu aveva invitato comunque i suoi tifosi a recarsi allo stadio Is Arenas di Quartu. Il Prefetto, dopo averne avuto notizia ha disposto di non far giocare la partita. Cellino comunque ha già dichiarato che la sua battaglia non finirà, annunciando che farà ricorso davanti all’Alta Corte di Giustizia presso il Coni. Al di là delle polemiche e del fatto, quasi scontato, che le partite sarebbe preferibile vincerle sul campo e non a tavolino, ci sono delle considerazioni che andrebbero fatte distaccandosi dal contesto sportivo. Il termine giustizia presuppone che chi rechi un danno a qualcuno poi sia obbligato a risarcire la parte offesa. Se ci sono delle regole, giuste o inique che siano, bisogna rispettarle ed è solo in questo modo che l’equilibrio viene ripristinato.
Così vince la legalità e anche lo sport. Il vespaio inutile che si sta alzando poi su chi tenga le redini della società giallorossa lascia il tempo che trova. La Roma ha una governance chiara che merita rispetto da parte di tutti e che può essere contestata e criticata dai tifosi per le scelte fatte ma non può essere messa in dubbio sulla sua credibilità. Per tornare al calcio giocato, la partita di lunedì contro il Torino ha mostrato una squadra molto più quadrata e concentrata del solito. Tantissime occasioni da gol contro un gruppo che ha fatto del catenaccio il suo segno distintivo. Il rigore su Marquinho, con Ogbonna che lo sbilancia, e il sigillo definitivo di Pjanic danno alla Roma tre punti che hanno il sapore di rivalsa dopo un derby che ha lasciato l’amaro in bocca. La strada è ancora lunga e l’errore come sempre è quello di guardare troppo lontano quando basterebbe pensare solo alla prossima partita.