Che anno sarà il 2023?
A pensarci bene, il cambio di numero sul calendario è un fatto formale, che nel pratico non modifica nulla nella vita delle persone; è però consuetudine far coincidere il nuovo anno con l’inizio di altre cose, che siano diete, nuove esperienze, in generale nuovi modi di fare le cose. E allora, che 2023 sarà per la Roma? Non abbiamo la sfera di cristallo, ma possiamo almeno cercare di capire i presupposti con cui questo nuovo anno solare va a cominciare.
BUON LAVORO, TIAGO PINTO - Sarà il primo anno in cui la Roma agirà sul mercato con la zavorra dei paletti concordati con l’UEFA nel settlement agreement di settembre 2022. In realtà i giallorossi hanno lavorato con queste limitazioni anche nella scorsa sessione estiva, ricca di arrivi di giocatori svincolati: una strategia che all’inizio sembrava una scelta, ma che alla fine si è rivelata essere se non obbligata quasi, perché avere a disposizione praticamente solo lo spazio salariale e di ammortamenti generato dalla cessioni significa avere una limitatissima libertà di movimento. Così sarà anche quest’anno e a confermarlo c’è la trattativa per Davide Frattesi, che Tiago Pinto vorrebbe impostare con uno scambio praticamente alla pari con Volpato e Bove, ma che Carnevali vorrebbe vedere arricchito con un conguaglio economico che a momento i giallorossi non possono aggiungere: servirà cedere ulteriormente, ma tra l’ormai consapevolezza della situazione da parte delle altre squadre e azioni che hanno ridotto il valore economico di alcuni calciatori in rosa, questo sarà un lavoro non certo facilissimo per il GM.
LA MEDICINA CONTRO IL MAL DI GOL - La fine del 2022 ha lasciato alla memoria una Roma quasi completamente svuotata, con la partita contro il Torino non terminata in modo psicodrammatico soltanto grazie alla botta un po’ casuale di Matic, in grado di salvare un punto e di evitare alla Roma la terza sconfitta consecutiva per 1-0 in casa (solo perché la serie è stata interrotta dal 2-1 al Lecce). Di solito si dice che “le grandi squadre intanto non prendono gol, poi prima o poi uno ne fanno”: i giallorossi nell’autunno 2022 sono stati l’esatto opposto, con almeno una rete incassata nelle ultime 5 gare e la ricerca della porta avversaria che è stata spesso molto faticosa, anche contro avversari in difficoltà strutturali o momentanee. Il 2023 deve essere l’anno dell’inversione di marcia, tra recuperi da infortuni pesanti, settimane di riposo che si spera abbiano rigenerato elementi importanti appannati e nuove soluzioni per curare questo mal di gol che ha impedito alla Roma di iniziare questo nuovo anno da un punto più alto rispetto al quale si trova ora.