Avvisi ai naviganti

18.09.2022 13:00 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Avvisi ai naviganti

Ogni tanto, José Mourinho lancia degli avvisi per i naviganti, avvisi pubblici oltre a quello che viene detto tra le sacre mura dello spogliatoio.
Le vittorie sono i momenti migliori per lanciare questi avvisi perché non c’è pericolo che vengano male interpretati e si è nella condizione mentale migliore per ricevere delle piccole frecciatine, che lo Special One lancia per stuzzicare, toccare delle corde interne di determinati calciatori.

COMPETIZIONE – “Per migliorare c'è bisogno di sfide interne, qualche giocatore deve riuscire a convivere con questo tipo di competitività”. Lo Special One si è espresso così dopo la vittoria di Empoli e ieri è tornato sull’argomento: “I giocatori si devono abituare a questo tipo di situazioni. Per la crescita di una squadra e per la competitività è un bene che non ci siano zone di comfort per alcuni giocatori”. Il tecnico portoghese sa a chi è diretto e ha valutato che, per ottenere ciò, bisognasse andare a pizzicare nell’orgoglio del giocatore in questione (chi dice Abraham, chi Karsdorp, chi entrambi o altri ancora). Di sicuro, con la vittoria della Conference League si è fatto un passo in avanti e gli arrivi di Dybala, Wijnaldum e Matic lo dimostrano. Chi si ferma è perduto, chi ha paura superi i propri limiti o rimarrà indietro. Questo il messaggio neanche troppo sibillino lanciato dallo Special One.

CONCRETEZZA – Questo è un punto focale già dallo scorso anno, con la Roma che aveva costantemente tra i rapporti peggiori tra tiri effettuati e tiri nello specchio della porta. Anche quest’anno, i giallorossi sprecano tanto e la gara contro l’HJK Helsinki è solo uno dei tanti esempi: “Serve cattiveria per metterla dentro. Anche il Gallo sembra essere preso da questa malattia, oggi l’ho visto fare 4-5 colpi di tacco. Questo non è lui. Lui deve segnare, col ginocchio, con il culo, con la testa. Ha il virus del calcio fantasista. Deve fare gol. Dobbiamo migliorare in termini realizzativi, la media con i tiri non è buona”. Parole chiare e precise, dette proprio dopo una vittoria e dopo il primo – e liberatorio – gol di Belotti con la Roma. Mourinho si è così potuto permettere di bacchettare lui e tutta la squadra pubblicamente, in vista dei prossimi impegni e di un campionato che, fino al mondiale, sarà estenuante e dispendioso. Un massacro di energie che, però, potrà mescolare le carte e regalare quale sorpresa. Mourinho lo sa ed è già pronto a navigare per il mare mosso che avrà di fronte fino alla pausa mondiale.