Aspettando Godot

24.08.2023 09:33 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Aspettando Godot
Vocegiallorossa.it

È la sessione di mercato più faticosa della storia recente della Roma. Lo è per i tifosi, per i giornalisti e, ancor di più immaginiamo, per chi sta lavorando per portare a Trigoria questo benedetto attaccante. Con la consapevolezza che, solo durante la stesura di questo pezzo, la situazione sarà mutata altre 8 volte, rasentando la follia, l’abisso della mente e della razionalità.
Possiamo solo immaginare la serenità e la sobrietà con cui sta vivendo queste ore José Mourinho che, fosse per lui, avrebbe il suo attaccante dal primo giorno di ritiro. In conferenza stampa, alla vigilia dell’esordio contro la Salernitana, è apparso calmo, forse un po’ stanco, ma d’altronde questo continuo altalenarsi di trattative in dirittura di arrivo stancherebbe anche il più accanito fan del calciomercato.

IL LAVORO DI PINTO – Il calciomercato sarà giudicato dopo il gong finale, e dopo la prevedibile conferenza stampa in cui Tiago Pinto proverà a spiegare un’estate assurda, così tanto surreale che anche Salvador Dalì si sarebbe trovato in difficoltà. Un giorno era fatta per Scamacca, che voleva fortemente tornare nella Capitale, poi la Roma era a un passo da Morata. Nel frattempo, come satelliti attorno al pianeta, gravitano i vari Nzola, Arnautovic e compagnia bella. Successivamente è toccato alla coppia Zapata-Marcos Leonardo entrare in scena, mantenendo un hype notevole. Il brasiliano ha addirittura smesso di allenarsi ma neanche questo lo ha portato a Roma. Con Zapata, si è toccato il culmine: il giocatore non vuole la Roma, poi non lo vuole cedere l’Atalanta, mancava solo il passo indietro da parte della Roma stessa e avremmo chiuso il cerchio.
Tiago Pinto, visto allo stadio contro la Salernitana, aveva il volto di una persona che non dorme da due mesi o giù di lì.

ASPETTANDO GODOT - Il bello è che, fino a giugno, il suo lavoro era stato da 10 e lode, più bacio accademico. Aveva preso 2 calciatori a parametro zero, di cui uno di assoluta qualità come Aouar, e aveva tirato fuori una trentina di milioni praticamente dal nulla. Se la sua estate fosse finita il primo luglio, sarebbe stato eletto Sindaco di Roma con un plebiscito. Ha reagito bene al caso Matic, prendendo subito Paredes, e ha tappato i buchi qua e là, in attesa del piatto principale, un Godot dei nostri tempi che sembrava dover arrivare ogni giorno e che, invece, “oggi non verrà, ma verrà domani…”. Aspettando Godot, quindi, rigorosamente in prestito con diritto di riscatto.