Al momento giusto

06.09.2018 14:03 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Al momento giusto

La sosta per le nazionali arriva al momento giusto. Le polemiche post Atalanta e Milan continueranno fino alla vigilia di Roma-Chievo, ma il weekend senza Serie A contribuirà ad affievolirle. Questi saranno giorni utili sia per i giallorossi che hanno risposto presente alla chiamata delle rispettive nazionali (Itornare in patria per respirare aria meno pesante di quella romana di fine estate, può far solo che bene), sia per Di Francesco. A Trigoria infatti sono rimasti alcuni uomini chiave, apparsi in evidenti difficoltà. Pastore, Karsdorp, Fazio su tutti. Il fantasista è un po' il simbolo della Roma attuale fuori forma e in crisi tattica. Se a detta del mister, il problema de El Flaco è soltanto quello di ritrovare la condizione e i ritmi di gioco del campionato italiano, questi 15 giorni di pausa dovrebbero avvicinare il 27 giallorosso alle sue massime potenzialità. Un altro aspetto che ha destato preoccupazione è il reparto difensivo. Discorso Karsdorp e Fazio: chi perché manca dal calcio giocato da un anno, chi perché è tornato poco pronto dal Mondiale, dovranno mettere tutti e due minuti nelle gambe.

La difesa però, più che dal singolo, trae la propria forza dal reparto. L'esempio è quello di Manolas in completa balia di Zapata, nel primo tempo del match contro l'Atalanta, quando la Roma non ha giocato da squadra. Ecco perché il mister potrà lavorare su una linea difensiva composta da destra a sinistra da Karsdorp, Fazio, Marcano e il jolly Santon. Evidenti le difficoltà tattiche dell'olandese e dello spagnolo, messi alla prova nel campionato italiano. Un time-out prima di 6 partite in un mese, con la Serie A che si alternerà alla Champions League. Tempo per la Roma di recuperare Perotti e ottimizzare i giorni di convalescenza di Florenzi. Giorni di riflessione tattica per Di Francesco. Poi la squadra, rivedremo il maxi turnover anche questa stagione, dovrà rispettare sul campo, le aspettative della dirigenza, senza esperimenti.