Roma-Juventus 2-2 - Da Zero a Dieci - Il mal di gol che persiste, gli sprazzi di Ibanez e il numero che manca
0 - Non c’era alcun motivo, né per Rabiot, né per Pellegrini, di posizionare le braccia in quella maniera sulle conclusioni dei loro avversari in occasione dei calci di rigore provocati. La regola dei falli di mano potrà essere confusionaria ed eccessivamente punitiva, ma esporsi in quel modo è probabilmente anche peggio della regola stessa.
1 - La classifica dice un punto in due partite, potevano essere di più già facendo le cose giuste in ufficio, potevano essere molti di più anche per quanto si è visto in campo.
2 - I leader dei passaggi chiave della Roma, oggi, si sono fermati a 2: sono Edin Džeko e il solito Lorenzo Pellegrini, che è riuscito a mandare al tiro i suoi compagni anche partendo da posizione più arretrata.
3 - Sempre la stessa storia: alla Juventus sono bastati tre tiri nello specchio per realizzare due gol. Alla Roma ne sono serviti cinque.
4 - Quattro spazzate per Kumbulla, che al suo esordio in giallorosso ha messo in campo concretezza e decisione.
5 - Sempre cinque sono le possibilità di cambiare, per gli allenatori. Sfruttarne meno è una scelta oppure un obbligo?
6 - Fonseca vorrebbe vedere questo numero tra le varie maglie giallorosse in campo. Sarà accontentato?
7 - Infallibile Jordan Veretout, arrivato a 7 rigori trasformati su 7 calciati con la maglia della Roma. Per lui anche la seconda doppietta interna consecutiva, dopo quella alla Fiorentina dello scorso luglio.
8 - Restano 8 giorni per provare a migliorare una rosa che mostra chiari pregi e chiari difetti.
9 - Stavolta la maglia numero 9 c’era, ma sono serviti un rigore e un inserimento di un centrocampista. Il mal di gol dell’attacco va curato il più velocemente possibile.
10 - Tre contrasti, tre intercetti e quattro spazzate, totale 10, per Ibanez: il brasiliano alterna sprazzi di gara molto interessanti a cose evitabili. Se prendesse la giusta strada, diventerebbe un elemento molto importante in rosa.