Roma-Inter 2-2 - Cosa dicono gli xG - La migliore overperformance stagionale porta un punto. Pau Lopez salva quasi un gol
Negli ultimi anni è stato sviluppato un nuovo tipo di dato che può aiutare ad analizzare ciò che è successo nelle partite di calcio e il rendimento delle squadre. Si tratta del dato degli Expected Goals, vale a dire un numero che quantifica, in media, i gol che si segnano in una partita dai tiri che si prendono durante la gara. Un numero non indiscutibile, in quanto sono stati sviluppati diversi modelli che danno dei risultati diversi (anche se tendenzialmente simili), e al quale non si può ridurre l’intero andamento di un match, ma che può aiutare a dare contezza di determinate situazioni in modo più freddo. Ecco l’analisi di Roma-Inter, con i dati forniti da understat.com.
IL MASSIMO CON POCO - “Nel primo tempo abbiamo creato occasioni”: una sopravvalutazione probabilmente voluta quella di Paulo Fonseca nel descrivere i primi 45 minuti della sua squadra. Che chiude in vantaggio 1-0 con un tiro da fuori deviato di Pellegrini, di per sé di difficilissima realizzazione (0,04 xG) e non oltre la media delle quattro conclusioni tentate dalla Roma nel primo tempo: il totale degli xG generati è 0,18, col solo defilatissimo tentativo di Karsdorp partito da dentro l’area di rigore e gli altri tre tutti oltre la linea degli sedici metri. La produzione dell’Inter è migliore sia quantitativamente - sette tiri nel primo tempo - che qualitativamente, con tre tiri dagli 0,10 xG in su e l’occasionissima da 0,37 xG capitata sulla testa Lukaku e neutralizzata con un super intervento da Pau Lopez.
SECONDO TEMPO: IL DOMINIO NERAZZURRO IN NUMERI - L’inizio del secondo tempo dell’Inter è veemente: dieci tiri in 17 minuti, compresa l’occasionissima di Lautaro Martinez a un passo dalla porta della Roma. Il portiere giallorosso ferma una conclusione da ben 0,51 xG portando il totale a ben 0,88, quasi un gol intero salvato dalle sue due parate. Le due reti nerazzurre arrivano, però, da tentativi non di grandissima qualità: il colpo di testa di Skriniar vale 0,10 xG, il sinistro di Hakimi addirittura la metà, 0,05 xG. In questo lasso di tempo i nerazzurri creano 1,03 xG, segnandone due.
CALCI PIAZZATI ARMA LETALE - Tralasciando la bellissima giocata di Hakimi e tornando sulla rete dello slovacco, si può notare come anche i numeri confermino l’elevatissima pericolosità dell’Inter su calcio da fermo: sommando gli expected goals generati da calci d’angolo (5,10) e punizioni indirette (1,95) si arriva a un totale di 7,05, il secondo più alto della Serie A dopo la Juventus, a quota 7,32. Addirittura, la squadra di Conte converte più di quel che crea sui tiri dalla bandierina: sono 8 i gol arrivati, 2,90 in più di quelli attesi. Che la Roma abbia subito la rete del pari proprio da questa situazione è, dunque, tutto tranne che un caso.
LA CONTROFFENSIVA - Sul risultato di 2-1, la gara offensiva della Roma è ferma al minuto 22 e ad appena 0,18 xG generati. Il calo dell’Inter, però, lascia spazio ai giallorossi, che da qui alla fine non faranno mai più tirare l’Inter e, anzi, sforneranno ben 10 tentativi per un totale di 0,72 xG. Quasi tutti, a dire il vero, non qualitativi: le eccezioni sono il destro secco con cui Cristante impegna Handanovic, valore 0,11 xG, e soprattutto la conclusione di Mancini da 0,31 xG, che genera il corner da cui nasce il pari.
OVERPERFORMANCE - Il colpo di testa del difensore era un tiro da 0,02 xG, il più difficile di tutta la partita ed è simbolo, insieme alla rete di Pellegrini, di una gara in cui la Roma porta via un punto con l’overperformance migliore della sua stagione: da 0,90 xG la Roma ha segnato 2 gol, con un delta positivo di 1,10, lo stesso di quattro giorni prima a Crotone, gli unici due maggiori di 1, tra sette in tutta la stagione (gli altri con Udinese, Benevento, Milan, Bologna e Atalanta: in tutte le altre gare la Roma ha sempre segnato meno di quanto prodotto). L’Inter chiude invece la sua gara a 1,93 xG, con un'overperfomance ben meno rilevante di quella dei padroni di casa.