Cambio Campo - Petiziol: “L’Udinese giocherà con coraggio, non è a Roma solo per far visita al Papa. Pellegrini l'anima della Roma, Mourinho un fuoriclasse”
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Lorenzo Petiziol, giornalista di Tuttoudinese.it, con il quale abbiamo parlato di Roma-Udinese.
La stagione dell’Udinese non è iniziata nel migliore dei modi e infatti è arrivato anche l’esonero di Sottil. Oltre agli errori dell’allenatore, quali sono le cause di questo inizio così complicato?
“L’Udinese ha iniziato la stagione con il piede sbagliato. Le cause sono molteplici. L’allenatore non aveva capito benissimo con chi avesse a che a fare. Oggi gli allenatori si trovano in squadra dei giocatori che non conoscono perché vengono scelti dai presidenti e i dirigenti, serve quindi del tempo per conoscere i nuovi giocatori. Forse però Sottil ci ha messo troppo tempo. Poi va detto che l’Udinese ha tantissimi stranieri, nello spogliatoio si parlano sedici lingue diverse e non tutti parlano l’inglese. Ci sono delle difficoltà nel capirsi… Poi, la cosa peggiore sono stati gli infortuni. Deulofeu, Masina, Ehizibue, Brenner e Davis sono tutti giocatori fuori da inizio stagione e che avrebbero dovuto essere l’ossatura della squadra. Alcuni addirittura torneranno a gennaio. Sottil non è riuscito a dare un gioco alla squadra, ognuno giocava per conto suo e, dispiace dirlo, abbiamo visto alcune partite davvero inguardabili. La colpa però non è solo di qualcuno, i giocatori hanno fatto poco per assecondare l’allenatore”.
Con Cioffi invece la situazione sembra cambiata, cosa è cambiato?
“È arrivato Cioffi, che ha portato molta empatia ed entusiasmo. Lui conosce bene l’inglese, ha lavorato in Inghilterra. I risultati si sono visti da subito, il pareggio con il Monza, la vittoria a Milano contro il Milan. Anche con l’Atalanta è arrivato un pareggio, con i bergamaschi che sono riusciti a segnare solamente al 92’. Al di là dei risultati, che sono molto importanti, Cioffi ha dato un gioco alla squadra. Ora l’Udinese gioca per vincere e non ha paura di nessuno. Inoltre, ha rigenerato giocatori importanti come Pereyra e Walace. Si è scoperto un Ebosele, che è una freccia sulla destra, una specie di Jacobs (ride, ndr). Ha una velocità incredibile. E la spiegazione di cosa è cambiata l’ha detta proprio Ebosele, che ha spiegato che ora riesce a giocare libero di mente. Oggi l’Udinese è una squadra che se la gioca con tutte, ha fatto la sua partita anche contro Milan e Atalanta. La cosa significativa delle tre partite giocate con Cioffi è che in ogni gara la squadra ha fatto degli step in avanti. In ogni partita si è fatto qualcosa in più e si è visto un miglioramento. L’Udinese oggi è una squadra in crescita”.
Un grande protagonista dell’Udinese è Samardzic. In estate è stato vicinissimo all’Inter, credi sia pronto per andare in una big o no?
“Samardzic è il mio pupillo, lo dico subito (ride, ndr). È un genio, un fuoriclasse, secondo me. Ha patito il non gioco della squadra in questo inizio di stagione. È chiaro che deve ancora crescere e maturare, però ha fatto vedere delle cose davvero straordinarie. È un giocatore importante senza dubbio. Ha metabolizzato la sua disavventura estiva con l’Inter, di cui non ha grandi colpe. Per me è già pronto per una grandissima squadra. Ha qualità, ha un piede fatato, mette la palla dove vuole. Adesso con Cioffi è e si sente parte integrante della squadra, motivo per cui ha ripreso a giocare davvero bene”.
Chi invece non sta trovando spazio è Pafundi. Con l’Italia Under 19 ha segnato un grandissimo gol, come mai non trova spazio in prima squadra?
“Pafundi è un ragazzo che sulla carta è un fenomeno. L’ultimo gol con l’Under 19 è stato una perla. Il suo problema è il fisico, anche se alcuni ricordano che Pirlo e Giovinco hanno esordito da giovanissimi e anche loro non avevano un gran fisico. Il campionato italiano è molto fisico, Pafundi rischierebbe di essere spostato con troppa facilità. Comunque è un 2006, di tempo ne ha ancora tantissimo. Le sue qualità sono incredibili e questo è fuori discussione. Pafundi deve farsi un po’ il fisico, non troppo, altrimenti perderebbe la sua elasticità e la sua facilità di movimento. Però ecco per il futuro ci si può puntare sicuramente”.
Andiamo sulla partita, che Udinese ti aspetti di vedere all’Olimpico?
“Come ho detto, l’Udinese sta crescendo con Cioffi e, dopo i risultati ottenuti contro Milan e Atalanta, non spaventa venire a giocare a Roma. L’Udinese non è a Roma solo per far visita al Papa, questo sia chiaro. Io mi aspetto di continuare a vedere una squadra in crescita. Fermo restando che ci sono stati questi quindici giorni di sosta, in cui Cioffi non ha potuto lavorare con undici giocatori. Ma anche chi è andato con la propria nazionale, è tornato con entusiasmo e voglia. Nella sosta poi è tornato in squadra Masina, che ha giocato per 90 minuti in amichevole, e il suo è un recupero importante. Il problema dell’Udinese al momento resta il gol, la squadra (e soprattutto gli attaccanti) segna poco”.
Dove pensi possa arrivare questa Roma?
“È una domanda scontata per quel che mi riguarda… la Roma è una delle grandi del campionato e non solo per Lukaku e Dybala. Uno dei punti di forza della Roma è Pellegrini, lui è l’anima della squadra. Poi ci sono tanti campioni, forse la squadra ha qualche problemino in difesa. In panchina però c’è un certo Mourinho, un fuoriclasse che non gioca. È uno di quegli allenatori che porta punti alla squadra anche senza giocare”.