Cambio Campo - Monari: “La morte di Mihajlovic è stato un colpo durissimo per i giocatori e l’ambiente. Dybala inventa calcio e cambia le partite anche solo con un dribbling”
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Simone Monari de La Repubblica, con il quale abbiamo parlato di Roma-Bologna.
Come arriva il Bologna a questa ripresa e come ha lavorato la squadra in queste settimane di stop? Durante la sosta è anche arrivata la triste notizia della morte di Mihajlovic, come è stata vissuta questa notizia?
“Il Bologna ha giocato tre amichevoli durante la sosta e le ha vinte tutte e tre. La squadra ha lavorato bene e con profitto, anche perché in Qatar sono andati solamente due giocatori, Skorupski e Aebischer. Purtroppo è però arrivata la triste notizia della morte di Sinisa Mihajlovic. Un allenatore che ha lavorato a Bologna per tre anni e mezzo. È stata una notizia drammatica, che ha colpito la società, l’ambiente e i giocatori. È stato un colpo durissimo per tutti, tifosi e giocatori. In questi anni Sinisa ha dato tutto nonostante la malattia, non si è mai risparmiato e questo ha sempre colpito tutti. La sua morte è tuttora un fatto duro da superare”.
Ora però si torna già in campo, che partita ti aspetti dopo questa lunga pausa? Credi sarà una partita da ritmi bassi come quelle di inizio stagione o vedremo da subito ritmi più sostenuti?
“Sono sincero, onestamente non lo so. Non so cosa aspettarmi perché in tanti anni di lavoro non ho mai visto una pausa così lunga in mezzo al campionato. In Premier hanno ripreso subito con ritmi altissimi, come se non ci fosse stata la pausa, ma in Inghilterra ci sono sempre ritmi più alti e infatti è il campionato più attraente. La Serie A è un campionato con ritmi più bassi e dove regna la tattica, però non so che partita vedremo tra Roma e Bologna. Credo sia un punto interrogativo per tutti”.
Tatticamente invece cosa ci possiamo aspettare dal Bologna di Thiago Motta?
“Devo essere sincero, l’ultimo Bologna prima della sosta che ha battuto il Sassuolo era davvero un Bologna nuovo. Un Bologna diverso da quello degli ultimi anni allenato da Mihajlovic, che non significa necessariamente migliore, ma diverso. Il Bologna di Thiago Motta pratica un calcio fluido, come va di moda dire ora. I giocatori non hanno ruoli fissi, ma interpretano vari ruoli e hanno diverse funzioni. Il Bologna visto a novembre era una squadra inedita, inedita anche negli uomini e nel modulo. Soriano in carriera ha fatto il mediano, la mezzala, il trequartista, non aveva mai fatto l’esterno. Non è chiaramente un esterno puro, ma ha fatto una grande partita giocando da ala sinistra. Abbiamo iniziato a vedere un calcio nuovo, Motta prima della sosta ha sicuramente inciso. Ora chiaramente bisogna vedere come arriva la squadra alla ripresa”.
Grazie a quattro vittorie nelle ultime cinque partite, il Bologna è già a +12 dalla zona retrocessione. C’è il rischio che la squadra si possa sentire già al sicuro?
“Il rischio di sedersi a Bologna purtroppo c’è sempre, lo dice la storia degli ultimi venti anni di questi club. La tifoseria qui è molto appassionata, ma non mette particolari pressioni alla squadra. La società ha pochi stimoli e dà pochi stimoli. La società stessa fa fatica, per sua stessa ammissione, ad alzare l’asticella. Tutti gli anni c’è questo rischio, magari quest’anno invece la squadra ci sorprende”.
Uno stimolo in più potrebbe arrivare dal mercato di gennaio?
“Non credo, il mercato si preannuncia modesto. Non c’è voglia di investire, al massimo si coprirà qualche casella mancante. Non penso proprio che il mercato possa dare grandi stimoli. Da circa otto anni il Bologna ha una media di 42-43 punti, la società non dà particolari stimoli. Dal mercato non mi aspetto molto, la curiosità è più nel vedere se Motta riuscirà a mantenere vivi i buoni segnali visti prima della sosta”.
Andando poi sulla sfida con la Roma, chi preoccupa di più tra i giallorossi per la partita dell’Olimpico?
“La Roma ha tanti giocatori che possono fare la differenza, ma è chiaro a tutti che c’è una Roma con Dybala e una Roma senza Dybala. Da giornalista di Bologna mi augurerei di non vedere Dybala, da amante del calcio lo vorrei sempre vedere in campo. In una partita secca chiunque può decidere il match, però ci sono quei giocatori che fanno la differenza. Dybala anche solo con un dribbling può inventare calcio in qualsiasi zona del campo”.