Cambio Campo - Di Pasquale: “Il derby è una possibilità di svolta per entrambe le squadre. De Rossi si sta facendo strada con umiltà. Tudor ha portato mentalità. Mediaticamente, l’assenza di Mou si sente”

06.04.2024 16:50 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Cambio Campo - Di Pasquale: “Il derby è una possibilità di svolta per entrambe le squadre. De Rossi si sta facendo strada con umiltà. Tudor ha portato mentalità. Mediaticamente, l’assenza di Mou si sente”
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Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Arianna Di Pasquale, giornalista di LazioPress, con la quale abbiamo parlato di Lazio-Roma.

Negli ultimi anni non abbiamo visto derby molto spettacolari e gran parte dello "show" era creato da Mourinho e Sarri, che sabato non ci saranno. Chi pensi saranno i protagonisti di questo nuovo derby?
«Spero possano tornare protagonisti i calciatori. Sarri e Mourinho sono due tecnici di grande livello che hanno ancora buona parte dei tifosi dalla “loro parte”, ma entrambe le romane hanno una stagione da concludere al meglio e il derby offre sempre una possibilità di svolta, soprattutto a livello motivazionale. Dal punto di vista mediatico l’assenza del portoghese si sente parecchio in questi giorni, il toscano invece era una sorta di garanzia, visto che ha perso un solo derby su sei disputati. Oggi serviranno i big ad entrambe le compagini: i biancocelesti hanno grandi difficoltà in zona gol, la speranza è che i senatori possano prendersi la squadra sulle spalle in un match così sentito. Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson sono i giocatori da cui ci si aspetta qualcosa in più. Sponda Roma, oltre a Dybala che conosciamo tutti, il pericolo maggiore resta Pellegrini, soprattutto adesso che sembra rinato dalla “cura De Rossi”».

Tudor è arrivato da pochissimo, è possibile parlare già di una "Lazio di Tudor"? Cosa ha portato di nuovo?
«Non penso si possa parlare già di una sua Lazio. Il tecnico sta studiando le mosse migliori e soprattutto sta cercando di capire il più in fretta possibile i calciatori e chi di loro può essere funzionale alle sue idee di gioco. Tuttavia, è un allenatore determinato e con grinta, esattamente come lo abbiamo visto in campo quando giocava; sicuramente l’impronta sulla mentalità si è vista già contro la Juventus sabato scorso. Credo che Tudor abbia portato un cambiamento, soprattutto dal punto di vista delle gerarchie: al momento tutto il gruppo è in gioco per una maglia da titolare e questo spinge tutti a mettersi in mostra e a fare bene».

Dopo le dimissioni di Sarri l'ambiente Lazio sembra un po' sfaldato, alcuni hanno accusato Immobile e Luis Alberto di "tradimento", come è l'ambiente intorno alla squadra?
«C’è ancora un po’ di caos, le dimissioni di Sarri sono arrivate in maniera improvvisa, anche se era chiaro che qualcosa non stesse più funzionando. Cambiare in corsa non è mai facile e alcuni giocatori, quelli che hanno manifestato difficoltà con il tecnico toscano, dovrebbero ora dare qualcosa in più, ma questo non sta succedendo. Sono state settimane cariche di emozioni contrastanti e il derby in questi giorni è forse più sentito del solito, proprio per tutto ciò che circonda l’ambiente laziale».

La Lazio può ancora ambire alla qualificazione in Champions?
«La matematica non condanna i biancocelesti, ma la Lazio è in fase di cambiamento e alcuni calciatori non rendono più come una volta, quindi avanzare ipotesi sulle posizioni utili per l’Europa resta un azzardo. Derby e Coppa Italia possono essere due nodi cruciali di questa annata».

Come vedi la Roma di De Rossi? Può arrivare in Champions e andare avanti in Europa League?
«De Rossi è un tecnico che, con grande umiltà, si sta facendo strada. È partito da una base comunque importante: l’affetto incondizionato dei tifosi nei suoi confronti. Questo sicuramente non è un particolare trascurabile, soprattutto per chi arriva in panchina dopo Mourinho, è fondamentale percepire la stima dell’ambiente. Diciamo che il calendario ha agevolato molto il suo insediamento, ma di base la Roma ha una buona rosa e lui doveva “solo” riportare entusiasmo in alcuni big, cosa che è riuscito a fare molto bene. La prestazione con il Lecce non è stata ottima, serviranno delle piccole accortezze per gli obiettivi europei, che comunque sono alla portata dei giallorossi».