Cambio Campo - Adamoli: “Strootman è un leader, Retegui un cecchino. Il nodo della partita per il Genoa è riuscire a limitare Dybala”
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Gessi Adamoli, giornalista de La Repubblica, con il quale abbiamo parlato di Genoa-Roma.
A parte il difficile esordio contro la Fiorentina, il Genoa ha giocato diverse buone partite, ottenendo però solo quattro punti. Come mai?
“Solo quattro punti tra virgolette, perché il calendario era molto complesso, soprattutto per una neo promossa. Fiorentina in casa, Lazio in trasferta, Torino in trasferta, Napoli in casa e poi alla quinta il Lecce in trasferta era la prima partita (sulla carta) abbordabile. La stagione è iniziata in maniera complicata, dopo i primi 10 minuti il Genoa era già sotto 2-0 contro la Fiorentina e contro i viola non c’è stata proprio partita. A quel punto il Genoa sembrava una squadra non adatta alla categoria, ma invece la squadra di Gilardino si è subito riscattata a Roma contro la Lazio, giocando in particolare una prima mezzora di buon calcio. Poi il Genoa si è chiuso e ha fatto molto bene densità in mezzo al campo. Questa densità tra centrocampo e difesa è proprio la peculiarità del Genoa, pregio e difetto della squadra di Gilardino. Per fare densità a metà campo e proteggere la difesa, il Genoa è la squadra che tira di meno della Serie A, la squadra che gioca di meno in area avversaria e la squadra che crea meno occasioni. In questo contesto poco offensivo, c’è Retegui che si sta dimostrando un cecchino, ha avuto tre palle giocabili in cinque partite e ha fatto due gol. Il problema del Genoa è che per proteggersi rinuncia a giocare. Il Genoa ha rinunciato a giocare contro il Torino e contro il Lecce. Invece con il Napoli, a sorpresa, il Genoa ha fatto una partita eccellente, anche offensiva. C’è un po’ un Genoa a due facce, non si capisce quale sia il vero Genoa. La squadra di Gilardino ha dimostrato di poter e saper attaccare nella partita contro il Napoli e per trenta minuti contro la Lazio. In questo momento i conti tornano soprattutto come fase difensiva, in attacco – invece – il Genoa sta facendo fatica”.
In estate è arrivato Mateo Retegui. Intorno a lui ci sono grande curiosità e aspettative, che giocatore è?
“Le aspettative sono alte. Lui è stato presentato al Palazzo Ducale, che è il palazzo più importante della città, situato nella piazza più importante della città. Lui si è affacciato dal balcone… una presentazione importante. I proprietari sono americani e questo fa parte dello show, ma se presenti un giocatore così è chiaro che le aspettative sono enormi. In più è il centravanti della Nazionale… è chiaro che c’erano tante tante aspettative. Fin dal suo arrivo c’erano due fazioni tra i tifosi: c’era chi lo definiva fin da subito un fenomeno e per altri invece era un bidone senza neanche averlo visto. Io invece credo sia necessario vedere un giocatore prima di poterlo giudicare. Personalmente in queste prime partite mi ha colpito positivamente. È un cecchino, ha avuto davvero pochissime occasioni e ha segnato due gol. Avrà ricevuto avuto tre-quattro palloni in area, due gol non sono pochi. Ma oltre alle reti, in queste prime partite ha dimostrato di saper giocare con e per la squadra. È un attaccante generoso, rincorre gli avversari, contro il Napoli è stato ammonito perché ha commesso un fallo tattico su Kvaratskhelia lungo la fascia. Il suo impatto è stato sicuramente positivo”.
I tifosi della Roma sono ancora molto affezionati a Kevin Strootman. Quanto è importante l’olandese per il Genoa?
“Per il Genoa Strootman è un giocatore utilissimo e fondamentale, sia per il contributo in campo che per la personalità. È un vero leader e per una squadra di media fascia come il Genoa è davvero un giocatore importante. Lui e Badelj sono due professori. Il problema è che andrebbero centellinati, entrambi hanno un’età avanzata e finiscono esausti le partite. Andrebbero dosati ma il Genoa al momento non può prescindere da loro. Uno dei due potrebbe riposare contro la Roma e l’altro partire dalla panchina nella prossima settimana. Sono due giocatori fondamentali ma gli anni sono quelli che sono. Bisogna necessariamente gestirli”.
Che Genoa ti aspetti di vedere stasera contro la Roma?
“Mi auguro di vedere il Genoa che ha affrontato il Napoli. Una squadra con spirito e aggressività. Una squadra che si sappia difendere ma che non rinunci alla fase offensiva. È chiaro che sarà complicato… bisogna marcare Lukaku, bisogna marcare Dybala, Pellegrini, El Shaarawy. Contro la Roma Gilardino potrebbe tornare alla difesa a tre per far uscire subito uno dei tre difensori centrali in pressione su Dybala. Questa potrebbe essere una soluzione per provare a limitare l’argentino. Il nodo della partita è cercare di mettere Dybala nella condizione in cui possa nuocere il meno possibile. Gilardino adatta molto la sua squadra in base all’avversario, quindi questa volta potrebbe schierare la difesa a tre”.