Cambio Campo - Zaino: "Lo Schick di Roma sembra il cugino di quello visto alla Samp. Giampaolo potrebbe lasciare Genova a fine stagione, ma è un allenatore a cui serve tempo"

06.04.2019 16:25 di Simone Valdarchi Twitter:    vedi letture
Fonte: Intervista a cura di Simone Valdarchi
Cambio Campo - Zaino: "Lo Schick di Roma sembra il cugino di quello visto alla Samp. Giampaolo potrebbe lasciare Genova a fine stagione, ma è un allenatore a cui serve tempo"
Vocegiallorossa.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L'ospite di oggi è Stefano Zaino, giornalista de La Repubblica, con il quale abbiamo parlato di Sampdoria-Roma.

Dopo il passo falso con il Torino, i tifosi credono ancora nella possibilità di qualificarsi per un posto in Europa?
"Sì ci crede sia la squadra che l'ambiente. Giampaolo ha detto che i suoi devono continuare a lottare, per restare attaccati al gruppo in corsa per l'Europa, perché da qui alla fine ci sono ancora diversi scontri diretti. Ha fatto capire che il match contro la Roma sarà determinante per questa fine di campionato. Se la Sampdoria dovesse riuscire a vincere, riaprirebbe ogni discorso sulla qualificazione, in caso contrario la distanza diventerebbe probabilmente incolmabile a così poche giornate dal termine. I tifosi ci credono e riempiranno abbastanza lo stadio, come contro il Milan. La vittoria contro i rossoneri ha esaltato i tifosi, contro il Torino è arrivata la sconfitta che però ci può stare e il derby in arrivo è in grado sempre di dare la giusta carica".

All’andata la Roma giocò una delle migliori partite in stagione, in cosa dovrà migliorare la Samp per fermare i giallorossi?
"Giampaolo all'andata si arrabbiò molto per quanto fatto in campo dai suoi calciatori. La gara dell'Olimpico arrivò nel periodo peggiore dei blucerchiati in questa stagione, dopo un pareggio contro il Sassuolo e le due sconfitte contro Milan e Torino. La Sampdoria comunque restò in partita contro la Roma quasi fino alla fine. I due gol finali, presi dopo aver staccato un po' la spina fecero arrabbiare molto il tecnico. Rispetto a quella partita, la Samp arriva meglio. Le perplessità sono di tipo fisiche, mancheranno: Bereszyński, Caprari, Barreto ed Ekdal non saranno della gara. Sono assenze importanti".



Giampaolo rientra nella lista di allenatori accostati alla Roma, quanto crede in questa possibilità? Lo vede pronto per una piazza come Roma?
"Lui dice di non credere alle voci, ha affermato di avere la Sampdoria come priorità, ha ancora un anno di contratto e si vuole concentrare solo sul campionato che vede la sua squadra ancora in corsa per l'Europa per la prima volta in tre anni. Detto questo, secondo me ci sono delle possibilità che Giampaolo lasci la Sampdoria a fine anno, soprattutto se non dovesse avvenire il passaggio di proprietà. Da due mesi a questa parte si parla della trattativa in corso tra Ferrero ed il fondo americano, se dovesse andare in porto, l'allenatore potrebbe voler capire gli obiettivi e le intenzioni dei nuovi proprietari prima di prendere decisioni. Se dovesse andar via, i nomi delle squadre intenzionate erano due: Roma e Fiorentina. Se cambia, cambia in meglio, quindi tra le due sarebbe più attratto dai giallorossi in quanto rappresentano un passo in avanti, vorrebbe dire approdare in un top club. Una mia supposizione è che Sabatini possa giocare un ruolo importante in questa circostanza. Da quanto ne so io, a Roma il suo parere è ancora preso in considerazione, si parlava addirittura di un suo possibile ritorno nella capitale e lui potrebbe aver sponsorizzato l'attuale allenatore dei blucerchiati. Io lo vedrei bene nella Roma, anche se ho una perplessità legata al tempo di cui necessità per fare bene. Giampaolo è un tecnico a cui serve un periodo per rifondare la squadra su principi tattici ben precisi. Non so se una piazza come Roma sia disposta a concedergli questo tempo".

A proposito della trattativa tra Ferrero ed il fondo americano, a che punto siamo?
"Ferrero nella comunicazione è un maestro nel mescolare le carte. Ha dichiarato di non aver mai ricevuto offerte, in realtà le ha ricevute ma secondo lui non erano adeguate al valore della Sampdoria, valore che ha fatto anche stimare prima di iniziare a trattare ed è uscita fuori una cifra intorno ai 120-130 milioni di euro. Sulla quantità dell'offerta da parte del fondo ballano un po' di cifre. C'è da tener conto di 32 milioni di euro che in pratica rappresentano un mutuo che la società ha per i soldi impiegati nel rifacimento del centro di Bogliasco. Chi verrà al posto dell'attuale presidente se ne dovrà fare carico. Gli americani volevano offrire una certa cifra, da cui togliere i 32 milioni, mentre Ferrero voleva la stessa cifra senza tener conto di questa sorta di debito. Io so che lui vuole uscire dalla trattativa con 100 milioni di euro puliti, quindi l'offerta dovrebbe arrivare intorno ai 132 milioni. Al momento il fondo dovrebbe essere arrivato ai 117. Le cose stanno così. Il resto è tutto lo show che Ferrero fa con le sue dichiarazioni che ogni giorno cambiano".

Come valuta la stagione di Defrel? Il suo futuro?
"Parto dalla seconda. Da quanto so io, la Sampdoria ad inizio stagione era convinta di riscattarlo, poi Defrel ha avuto un lungo periodo in cui ha fatto fatica e l'idea della società è cambiata. A gennaio addirittura, la Roma aveva pensato di riprenderlo dal prestito, per provare a venderlo a qualche club inglese che aveva mostrato interesse, però Giampaolo non ha acconsentito al rientro anticipato perché lo vede come un calciatore forte. Dopo l'incidente, il tecnico ed il giocatore hanno avuto un lungo colloquio in cui Giampaolo ha preteso le scuse da parte di Defrel alla squadra e gli ha strappato la promessa di un massimo impegno. Lui l'ha fatto e, caso strano, da dopo quell'episodio ha siglato due reti consecutive. Ora come ora, la sua permanenza ed il suo riscatto dipenderanno molto dalla presenza o meno di Giampaolo alla Sampdoria la prossima stagione. Se dovesse rimanere, il club comunque dovrà fare delle cessioni perché altrimenti si ritrova con molti calciatori nello stesso ruolo. Per quanto riguarda il suo rendimento stagionale, secondo me Defrel ha pagato molto il non aver giocato tanto lo scorso anno. Come tutti quelli che rientrano, infatti, è partito molto bene, calando poi da un punto di vista fisico, perdendo in brillantezza e velocità, caratteristica fondamentale per il suo modo di giocare".

Su Schick?
"Rappresenta un nervo scoperto per me. Il calciatore che io ho visto alla Sampdoria, non era un giocatore normale, era un fenomeno. Uno che si gira, si vede la porta, tira e segna sempre. Schick rappresentava potenzialmente un grandissimo calciatore, tanto è vero che la Samp lo ha venduto molto bene alla Roma, con i 42 milioni di euro pagati dalla società capitolina. Il primo problema dal suo arrivo a Roma secondo me è stato di tipo tattico. Sono d'accordo con Giampaolo quando dice che Schick non è un attaccante esterno, non può fare quel ruolo, deve giocare sempre in una zona centrale dell'attacco, come prima o seconda punta. Oltre a questo, quanto accaduto a Roma è strano. Posso dirlo perché seguo abitualmente la squadra, nutrendo anche una certa simpatia che non nascondo e il calciatore visto lì sembra il cugino. Gioca frenato, senza prendersi responsabilità nelle giocate. Io non riesco a capire se è un problema di pressione, di ruolo o di altro, ma vi assicuro che a Roma non avete visto neanche la metà delle potenzialità di Schick. È un calciatore che potrebbe andare ogni anno in doppia cifra e invece stenta a giocare".