De Rossi: "Se vado via, potrei anche restare in Italia". A Milano si gongola
Un bolide che squassa il mercato, e che sicuramente potrebbe far mettere da parte i buoni propositi di fair play finanziario e taglio conseguente sugli ingaggi, qualora dovesse essere confermato anche dai fatti. Non è un mistero che Daniele De Rossi sia in scadenza di contratto, e che il suo accordo con la Roma al di là delle rassicurazioni di rito continui a tardare. Non è altresì un segreto la stima profonda, viscerale, che dalle big del Nord da sempre viene confermata al trascinatore della squadra giallorossa, sempre visto però come un totem intoccabile quasi alla stregua di Francesco Totti, al punto che nessuno aveva mai osato impensierire la Roma con qualche offerta concreta. L'apertura, clamorosa e inattesa, però arriva dal diretto interessato, che tra il preoccupato e lo scocciato per la situazione venutasi a creare ha tuonato: "Le cose sono ferme, non c'è niente da dire. Non c'è questa fretta spasmodica, anche se non nego che sia fastidioso avvicinarsi a gennaio così.
Se dovessi andare via, la prima scelta sarebbe l'estero. Poi se non si trovasse un accordo fuori, non posso smettere di giocare e quindi dovrei ripiegare sull'Italia". Un ripiego che certamente sia Inter che Milan sarebbero felici di offrirgli, per una volta, senza badare a spese.