Lazio, Tudor: "Ci è mancata un po' di lucidità, ma sono molto ottimista. Complimenti alla Roma"

06.04.2024 20:38 di  Marco Campanella  Twitter:    vedi letture
Lazio, Tudor: "Ci è mancata un po' di lucidità, ma sono molto ottimista. Complimenti alla Roma"
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Al termine del derby Roma-Lazio, ha parlato il tecnico biancoceleste Igor Tudor.

Igor Tudor a DAZN

Cos'è mancato oggi?
“Ci è mancato un po 'di lucidità in più. La terza gara in sette giorni era troppo in questo momento. Facciamo complimenti a loro e ci mettiamo a lavorare".

Il triplo cambio nel primo tempo?
“Ciro e Romagnoli hanno avuto dei problemini, scelta tecnica”.

Cosa intendi per dinamiche interne?
“Di conoscere meglio la squadra da parte mia. Non conosci bene i giocatori in pochi allenamenti. C’è da migliorare ancora in tutto, davanti e sotto il livello fisico. Per reggere un calcio intenso devi fare un mese o due di lavoro per reggere questo livello di oggi. Sono molto ottimista, c’è gente dove metti in un ruolo e lo interpreta bene. Ci vorrà un po’ di tempo, guardiamo in maniera positiva".

Su cosa deve lavorare?
“In avanti è evidente che facciamo fatica. I tre davanti devono fare la differenza vera alla fine. Oggi era difficile, è difficile alla Roma fare pressing perché loro cercano di evitare questo. Cercano di alzare i terzini e tutti sono in mezzo. Se non la prepari bene è difficile rubargli palla. L’idea era di essere compatti e questo non era facile. Per prenderli alti si doveva spaccare la linea e su questo abbiamo faticato. Abbiamo sofferto la fisicità delle seconde palle, loro avevano una gamba più di noi”.

Ha avuto tre partite molto toste. Ora inizia un altro ciclo. I suoi obiettivi?
“Sono sempre gli stessi, di migliorare, di vedere più cattiveria in avanti. Mantenendo la compattezza e l'equilibrio. Non vedo l’ora di lavorare e preparare la prossima gara”.

Tudor in conferenza stampa

Se il derby fosse durato un altro tempo o due la Lazio non avrebbe segnato, né tirato in porta. È un problema che ha da diversi mesi, si sente di bocciare l’attacco?
“Le sensazioni sono sempre brutte quando si perde, soprattutto il derby. Nell’analisi della squadra c’è più profondità, il problema in avanti è uno dei problemi, facciamo abbastanza fatica. C’è da crescere in tutti i sensi, lavorando, poi c’è il lavoro di crescita, c’è da capire come siamo in tutti i reparti. Un lavoro che sicuramente va fatto in estate. Ora c’è da fare il meglio possibile, in queste partite che sono rimaste. Oggi era la terza gara in sette giorni, l’abbiamo sentita. La Roma è ben allenata, ben organizzata, la sua fisicità ci ha dato problemini specie nel primo tempo. Per me è stata una partita abbastanza equilibrata, hanno fatto gol da calcio d’angolo".

Quali sono state le sue valutazioni per la formazione iniziale?
“Per spiegarle ci vorrebbe troppo tempo e non è neanche questo il posto. Dopo la gara è facile commentare, Isaksen è uscito perché a mio parere sentiva troppo la gara, gli altri due si sono fatti male, Ciro e Romagnoli".

A centrocampo la Lazio ha fatto una ottima partita con la Juventus con Kamada e Cataldi.
“Mi baso su tutti i dettagli, non credo che chi ha giocato ha fatto una brutta gara, penso che la Roma giochi in un modo difficile da pressare, abbassano Paredes, alzano i due terzini, fanno caos con Dybala. Oggi sapevamo che potevamo trovare difficoltà e che da dietro non si saliva e non si accorciava. Nel primo tempo abbiamo sofferto così come sulle seconde palle, hanno 3-4 giocatori con più gamba di noi. Davanti dobbiamo essere più pericolosi, interpretare meglio gli errori”.

La sensazione è che la punizione finale battuta un po’ così sia stata l’emblema. La testa di alcuni giocatori sembrava da un’altra parte.
“Non sono d’accordo".

De Rossi sembra aver ricaricato la Roma e li vede come i suoi giocatori del futuro. Oggi vince la squadra più proiettata all’anno prossimo rispetto all’altra che invece cambierà qualcosa?
“Non hanno vinto per questo o quello, ma è chiaro che lui è qui da 2-3 mesi, con tanti allenamenti, questa squadra ha più partite che allenamenti. Tre partite pazzesche in sette giorni, non c’è nessun tipo di alibi, ma bisogna pensare a tutto quanto. C’è stata la sosta. Bisogna migliorare in fretta già per venerdì, quando incontri Roma e Juventus in sette giorni tutto diventa un po’ più difficile. Poi mancava Zaccagni, le cose vanno analizzate, bisogna andare forte da lunedì”.

Si sente di poter dare una spinta a livello psicologico a questa squadra?
“C’è solo l’allenamento di lunedì, questo è il mio unico obiettivo. L’entusiasmo è sempre al centro, tutti i giorni, come deve essere l’applicazione e la concentrazione. La mentalità deve essere quella, si cresce dal punto di vista fisico perché per giocare un calcio intenso ci vogliono 1-2 mesi di lavoro fisico importante, ci piace andare forte. Volete che andiamo dietro, che stiamo in area? No, dobbiamo andare forti e stare compatti dietro. Se Ciro fa gol può succedere di tutto, questa è un’analisi giusta”.

La squadra sembra voler risolvere i problemi individualmente.
“Nel collettivo c’è sempre l’individualità, poi decidono sempre i giocatori, con un tiro, un cross, una difesa, un’applicazione su angolo”.

La squadra aveva poco carattere, è qui per darglielo?
“È una caratteristica importante, tante volte si pensano solo alle caratteristiche tecniche. La morbidezza può essere anche dal punto di vista fisico, sono aspetti importanti, c’è da pensare a tutto. Evidentemente la Roma aveva più fisicità, più gambe”.