Zeman in bilico, tutti i pro e i contro
Dopo i risultati deludenti in campionato, specialmente quelli relativi al mese di gennaio, è intervenuto in giornata il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini che, in occasione della presentazione di Torosidis, ha voluto chiarire la situazione riguardante Zdeněk Zeman. Sabatini ha ammesso che la possibilità di un avvicendamento esiste: “E' una fase di studio che contempla anche l'idea di poter cambiare l'allenatore, molto marginalmente perché è un allenatore che ha fatto bene e del quale siamo contenti”. Ma quali sarebbero vantaggi e svantaggi di un cambio alla guida della Roma in questo momento della stagione?
I PRO
Lavoro sui giovani – Notevoli finora le prestazioni dei due maggiori talenti giallorossi, Marquinhos e Lamela. Il primo, classe ’94, ha mostrato un livello altissimo sin dal suo debutto italiano, mettendosi in luce come uno dei migliori centrali dell’intera Serie A, a soli 18 anni. L’argentino invece, rispetto alla scorsa stagione, ha aumentato la sua efficacia in zona gol, diventando più continuo e decisivo (fatta eccezione per il mese di gennaio, dove il suo rendimento è sceso). Importante il contributo anche di Florenzi, che si sta confermando dopo l’ottima annata trascorsa al Crotone. Zeman ha avuto il merito di far esprimere questi giocatori al meglio. Non si avrà mai la controprova, ma, probabilmente, in pochi avrebbero dato fin da subito questa opportunità a Marquinhos.
La fase offensiva – I miglioramenti rispetto alla scorsa stagione sono evidenti. Sono undici le reti in più collezionate, otto togliendo la gara vinta a tavolino con il Cagliari. La squadra è più incisiva, verticale ed efficace. Decisivo in tal senso l’apporto di Francesco Totti, rinato fisicamente sotto la cura Zeman.
Chi? – Chi andrebbe a sostituire il boemo? Chi darebbe maggiori garanzie rispetto a Zeman nei prossimi 4 mesi? L’ultima volta che accadde fu nell’anno di Ranieri: al suo posto giunse Vincenzo Montella, che riuscì a traghettare la squadra fino al 6° posto, senza migliorie in classifica. Nonostante il pessimo momento dei giallorossi, la squadra è in corsa per la Coppa Italia e un piazzamento in Europa League da conquistare attraverso il campionato: dopo due scelte rivelatesi fallimentari (momentaneamente per Zeman), la decisione dovrebbe essere ben ponderata.
I CONTRO
La classifica – Ottavo posto in classifica, peggior avvio nell’anno solare degli ultimi dieci anni e lieve declino rispetto alla scorsa stagione: gli ingredienti per un avvicendamento ci sarebbero tutti. Se da un lato Zeman è riuscito a portare calcio offensivo e molti gol alla squadra, dall’altra non è riuscito a dare quella continuità necessaria per poter garantire ai giallorossi un buon piazzamento.
L’ambiente – Dopo le ultime 72 ore, con le dichiarazioni dello stesso Zeman, di Baldini e di Sabatini, sembra essere in atto una situazione di contrasto tra le diverse parti. Assente quell’amalgama necessaria per far funzionare correttamente le cose e, continuando con Zeman, lo sviluppo potrebbe peggiorare ancora. A rimetterci è la squadra, impegnata in una difficile rincorsa verso le zone alte della classifica, in attesa di disputare il ritorno della semifinale di Coppa Italia.
Progresso – Dopo 6 mesi di lavoro, nella Roma di Zeman non si sono notati particolari miglioramenti nella fase difensiva, molto mediocre fin dalle prime battute del campionato, nonostante le ottime prestazioni di Marquinhos e Castán. Già 38 gol al passivo in 21 incontri (escludendo lo 0-3 a tavolino di Cagliari): la gestione delle partite è stata sinora deludente. La Roma è la squadra della Serie A che ha perso più punti da situazioni di vantaggio: ben 18, risultato che inoltre la colloca al primo posto tra i sei maggiori campionati europei sotto questo aspetto, davanti a Genoa e Reading (La Liga, Premier League, Bundesliga, Serie A, Ligue 1, Eredivisie).