Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Milan 2-0

26.04.2014 11:00 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Milan 2-0
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Nona vittoria consecutiva per la Roma, che batte il Milan diretta dal team arbitrale guidato dal ternano Paolo Tagliavento, che  ha fornito spunti per analizzare alcuni punti del Regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

Al 10', Adil Rami prova a concludere a rete in rovesciata, ma, pur in assenza di un contatto, Tagliavento assegna un calcio di punizione alla Roma, alzando il braccio per indicare che il calcio piazzato sarà indiretto. Questo perché il difensore francese ha commesso un'infrazione di gioco pericoloso.

Quali sono gli atti che determinano il gioco pericoloso e come dovranno essere puniti?
Il gioco pericoloso è determinato da tutti quegli atti che, compiuti senza intenzionalità e con poca accortezza possono, a giudizio dell’arbitro, risultare pericolosi per chi li compie o per gli avversari.
A titolo esemplificativo possono citarsi i seguenti casi: calciare o tentare di calciare il pallone con la gamba tesa e sollevata dal terreno in contrasto con l’avversario; effettuare una “sforbiciata” pericolosa per un avversario, abbassare la testa all’altezza del piede di un avversario che sta calciando il pallone. Il gioco pericoloso, di norma, è punito soltanto con un calcio di punizione indiretto. Non si rende responsabile di gioco pericoloso il portiere che, per impossessarsi o per respingere il pallone, si lancia fra i piedi di un avversario.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2013, Guida Pratica AIA alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")

La sforbiciata è appunto uno di quegli atti che possono essere passibili di questa infrazione, per cui Tagliavento ha assegnato il possesso alla Roma.

Dopo aver subìto fallo, al 17' Francesco Totti prova a battere un calcio di punizione senza attendere il fischio dell'arbitro, che stava facendo rispettare la distanza regolamentare. Tagliavento interrompe però l'azione del Capitano della Roma, che non ha atteso il suo fischio per avviare il gioco. In un solo caso è richiesto il segnale acustico per poter riprendere le ostilità su un calcio di punizione.

L’uso del fischietto è necessario per:

(…)
riprendere il gioco:

– su calci di punizione, quando è richiesta la verifica della distanza regolamentare
(…)

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2013, Interpretazione delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 5 "L'Arbitro")

L'arbitro stava facendo rispettare la distanza regolamentare dei 9,15 metri e ha per questo fatto riprendere il gioco solo dopo il suo fischio.

Al 32', Sulley Muntari trattiene Miralem Pjanic per non fargli giocare il pallone. Tagliavento ammonisce il centrocampista ghanese, colpevole di comportamento antisportivo.

Un calciatore dovrà essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:

(…)
trattiene un avversario con il fine tattico di allontanarlo dal pallone o di impedirgli di entrarne in possesso
(…)

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed 2013, Interpretazione delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")

L'arbitro ha valutato che la trattenuta avesse il fine tattico di impedire all'avversario di entrare in possesso del pallone e ha per questo applicato la sanzione disciplinare.