Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Atalanta 3-0
Inizia con una vittoria la Coppa Italia della Roma, sotto gli occhi della quaterna arbitale (in questa manifestazione non è prevista la presenza dei giudici d'area) guidata Carmine Russo della sezione di Nola che ha regalato qualche spunto per un'analisi di alcuni punti del Regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quella di proporre una pura e semplice moviola, ma quello di analizzare gli episodi che si verificano nelle partite per poter parlare del Regolamento e per capire perché l'arbitro prende determinate decisioni.
Al 24', tentando di anticipare Carmona nell'impossessarsi del pallone, Miralem Pjanic gioca il pallone volontariamente con un braccio. Russo fischia il calcio di punizione per l'Atalanta e ammonisce il bosniaco, nonostante l'azione si svolga lontano dalla porta e non possa essere considerata "importante. Il Regolamento pone però anche un altro tipo di casistica:
Un calciatore che tocca volontariamente il pallone con la mano deve essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:
- tocca il pallone volontariamente e platealmente con la mano per impedire ad un avversario di entrarne in possesso;
(...)
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed 2011, Interpretazione delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")
Il fischietto di Nola ha considerato che Pjanic volesse impedire a Carmona di entrare in possesso di palla, e ha per questo ammonito il centrocampista della Roma.
Al 55', duellando con Carlos Matheu, Daniel Pablo Osvaldo rifila una gomitata al suo diretto avversario, rimediando un cartellino rosso. In casi simili, il Regolamento fa distinzione tra grave fallo di gioco e condotta violenta, entrambe passibili di cartellino rosso:
Un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se commette una delle sette infrazioni seguenti:
1) è colpevole di un grave fallo di gioco;
2) è colpevole di condotta violenta;
(...)
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 12 "Falli e Scorrettezze")
Grave fallo di gioco
Un calciatore si rende colpevole di un grave fallo di gioco se, a gioco in svolgimento, usa vigoria sproporzionata o brutalità nei confronti di un avversario durante un contrasto per il possesso del pallone.
Condotta violenta
Un calciatore si rende colpevole di condotta violenta se, in mancanza di alcuna contesa per il pallone, usa vigoria sproporzionata o brutalità nei confronti un avversario.
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")
Al di là della distinzione regolamentare che verte sulla presenza o meno di un duello per la conquista del pallone, quel che conta è che il gesto violento è passibile di cartellino rosso, provvedimento disciplinare correttamente applicato dal direttore di gara.
Al 72', Maxi Moralez viene contrastato da Alessio Romagnoli; senza alcun contatto tra i due calciatori, l'attaccante atalantino termina a terra simulando di aver subito fallo. Questo atteggiamento fa parte di quelli categorizzati dal Regolamento come comportamento antisportivo:
Un calciatore dovrà essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:
(...)
tenta di ingannare l’arbitro fingendo un infortunio o di aver subito un fallo (simulazione);
(...)
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")
Rilevata la volontà di Moralez di ingannarlo con la sua simulazione, l'arbitro ha correttamente ammonito l'attaccante dell'Atalanta. Tale decisione è comunque ad esclusiva discrezione del direttore di gara.