Un Chi...occhio al Regolamento - Inter-Roma 1-3
Nella bella vittoria della Roma al Meazza, ha fatto comunque discutere qualche episodio della direzione da parte del sestetto arbitrale guidato dal genovese Mauro Bergonzi, che ci lascia qualche spunto da sviscerare per la nostra consueta analisi sul Regolamento. Il nostro scopo non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.
Al 17', Mattia Destro commette fallo su Yuto Nagatomo e riceve un cartellino giallo. Al di là che questo intervento irregolare sia stato fatto con negligenza, con imprudenza o con vigoria sproporzionata, in questo caso fa fede il dato numerico: l'attaccante della Roma era alla quarta irregolarità sul terzino giapponese nel giro di meno di 17 minuti. La situazione è codificata dal Regolamento:
Un calciatore titolare deve essere ammonito, mostrandogli il cartellino giallo, se commette una delle sette infrazioni seguenti:
(…)
3) infrange ripetutamente le Regole del Gioco;
(…)
(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio, ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del gioco e linee guida per arbitri alla Regola 12 “Falli e Scorrettezze”)
L'arbitro, fatto il conto delle scorrettezze, ha considerato quelle commesse dal numero 22 giallorosso come "infrazioni ripetute" e ha tirato fuori il cartellino giallo.
Al 77', viene assegnato un calcio d'angolo all'Inter per un errato retropassaggio da parte di Ivan Piris. Il portiere della Roma Maarten Stekelenburg recupera il pallone che era terminato sul fondo e lo rimette nel terreno di gioco, mentre un altro pallone era già sistemato sulla lunetta per il tiro dalla bandierina dei nerazzurri. Bergonzi ha tirato fuori il cartellino giallo per l'olandese, reo di aver impedito una rapida rimessa in gioco del pallone. Il Regolamento codifica questa ed altre situazioni sotto un'unica voce:
Un calciatore dovrà essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:
(...)
si comporta in maniera irrispettosa nei riguardi del gioco;
(...)
(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio, ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del gioco e linee guida per arbitri alla Regola 12 “Falli e Scorrettezze”)
La perdita di tempo è un comportamento irrispettoso nei riguardi del gioco, ed è stata correttamente punita dal direttore di gara.
Al 90, Daniel Pablo Osvaldo riceve il secondo cartellino giallo a seguito di un fallo di mano su un rilancio dalla propria trequarti da parte di Wesley Sneijder. In un caso simile, l'ammonizione non è automatica, ma si commina solo in determinate circostanze:
Quando il fallo di mano deve essere punito tecnicamente e quando disciplinarmente?
a) quando priva la squadra avversaria di una rete o della evidente opportunità di segnarla: calcio di punizione diretto o di rigore ed espulsione;
b) quando impedisce alla squadra avversaria, o propizia per la propria squadra lo sviluppo di una importante azione di gioco, indipendentemente dal punto del terreno di gioco dove si è verificato: calcio di punizione diretto o di rigore ed ammonizione;
c) negli altri casi va assunto solo il provvedimento tecnico: calcio di punizione diretto o di rigore.
(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio, ed. 2011, Guida Pratica AIA alla Regola 12 “Falli e Scorrettezze”)
Facendo riferimento al caso "b", Bergonzi ha valutato che il fallo di mano interrompesse una promettente azione d'attacco dell'Inter, sotto per 3-1 nel punteggio con soli tre minuti di recupero da giocare e ancora nella propria metà campo. Tale decisione è comunque a completa discrezione del direttore di gara.