Tesser alla seconda prova Roma: analisi, statistiche e precedenti
Nell’anticipo serale dell’undicesima giornata, la Roma di Luis Enrique sarà protagonista allo stadio “Silvio Piola” di Novara, dove affronterà la squadra piemontese (ultima sfida il 2 settembre 1973, 0-0 in Coppa Italia) allenata da Attilio Tesser. Il tecnico veneto, protagonista della storica doppia promozione dalla Lega Pro alla Serie A, si troverà di fronte i giallorossi (da allenatore) per la seconda volta in carriera: l’unico precedente risale al 25 ottobre 2006, quando il suo Ascoli riuscì a bloccare la Roma di Spalletti sul 2-2 allo stadio “Olimpico” (reti di Mexès e Totti).
Tesser riproporrà presumibilmente il modulo che ha permesso al suo Novara di esprimere un buon calcio e guadagnarsi la Serie A dopo 55 anni: il 4-3-1-2 con schieramento a rombo. Non avendo grandi esterni di centrocampo a disposizione, il tecnico di Montebelluna ha forgiato gli azzurri con un sistema di gioco che prevede un grande aiuto in fase offensiva dei laterali difensivi (Gemiti e Morganella), con la tecnica e gli spunti dei vari Pinardi, Mazzarani e Rigoni a creare spazi per il duo d’attacco, totalmente cambiato rispetto allo scorso anno viste le partenze di Bertani (ora alla Sampdoria) e González (attualmente in prestito al Siena). Sono quindi arrivati il giapponese Morimoto, l’uruguaiano Granoche, il brasiliano Jeda e l’ex Bologna Meggiorini, con Raffaele Rubino unico superstite, nel reparto avanzato, rispetto agli ultimi campionati. Tesser, che in queste prime giornate ha spesso cambiato le due punte, richiede che gli attaccanti giochino non troppo vicini, spostandosi leggermente verso la zona esterna del campo per lasciare maggior campo d’azione al trequartista di turno (Pinardi o Mazzarani). Corsa e sacrificio tattico per i due interni di centrocampo, che hanno il compito di coprire e stringere il più possibile sulle due corsie laterali. Sotto questo aspetto, ottimo il lavoro svolto finora dai vari Rigoni (decisivo nonostante lo spostamento sul centro sinistra, dove la sua creatività inevitabilmente non può essere sfruttata a pieno), Marianini e Giorgi. A proteggere la difesa dagli inserimenti avversari è invece Porcari, capace di far ripartire l’azione oltre che andare ad aiutare la difesa in caso di pressing del team rivale. Meno rapido ma ugualmente importante in caso di necessità è il suo sostituto, il serbo ex Bologna Radovanović, che fa del fisico la sua arma migliore. L’anello debole sembra essere la difesa che, con 17 reti al passivo, è la peggiore del campionato. Già priva di Lisuzzo, la retroguardia azzurra per la sfida alla squadra di Luis Enrique dovrà fare a meno anche di Dellafiore, con Ludi che potrebbe lasciare spazio a Centurioni vista la non perfetta condizione fisica. Il gioco di Tesser, grazie al movimento richiesto alle due punte, si basa molto sulla ricerca delle verticalizzazioni piuttosto che su un lungo possesso palla: ai suoi centravanti richiede spesso di attaccare la profondità e di non lasciare a tal proposito punti di riferimento alla difesa avversaria. Il Novara difatti, a differenza della Roma, è una delle squadre che gioca meno il pallone: oltre ad avere il peggior dato relativo al possesso palla tra i teams del campionato (20':40", contro i 30':16" del Milan capolista e i 28':22" dei giallorossi), gli undici azzurri sono una delle sei squadre ad avere meno di 500 palle giocate per match di media (la Roma è terza in questa graduatoria con 613). Attenzione alla parte conclusiva della gara: con sette marcature realizzate negli ultimi quindici minuti, il Novara è la squadra che ha totalizzato più gol nella porzione finale delle partite (58% delle realizzazioni totali).
In questa stagione l’unico scacchiere tattico utilizzato come variante rispetto al 4-3-1-2 è stato il 4-3-2-1, messo in campo per la trasferta di Udine. In questo tipo di schema, vengono schierati due rifinitori (in questo caso Pinardi e Rigoni) dietro ad un’unica punta di grande movimento (Morimoto). Difficile comunque una riproposizione di questa alternativa visto il buon successo e l'affidabilità dell’ormai collaudatissimo 4-3-1-2.
Con 4 reti segnate in 7 sfide contro la Roma, è Takayuki Morimoto il bomber principe della squadra piemontese nei confronti dei giallorossi. Il giapponese precede il brasiliano Jeda, che ha in bilancio due realizzazioni contro Totti e compagni (ai tempi di Vicenza e Cagliari) mentre, a quota uno, chiudono Granoche, il difensore Paci e Pinardi (con le maglie di Chievo, Ascoli e Atalanta).
E’ invece Marco Borriello l’unico giocatore della Roma ad aver segnato almeno una rete contro il Novara. Era il 29 aprile del 2001 quando l’ex centravanti del Milan, grazie al suo primo gol da professionista, aiutò la Triestina a sconfiggere gli azzurri per 3-1 nel girone A della vecchia C2. In generale, sono quattro i calciatori giallorossi che hanno affrontato la squadra azzurra in passato : oltre a Borriello ci sono Barusso, Antunes e Rosi (tra Livorno e Siena, per il laterale difensivo italiano anche un assist all’attivo in Livorno-Novara 3-0 del 17 agosto 2008 di Coppa Italia).