Roma fermata dal Bologna e dal campo; beffa di Destro nel finale
Un violento acquazzone abbattutosi su Bologna non ferma lo spettacolo della Serie A e la Roma torna in campo dopo la sosta, preceduta da un derby vinto. Troppo importante giocare, anche per dare un segnale a chi vuole terrorizzare il mondo del calcio. Garcia, ancora scosso dagli attentati di Parigi, manda in campo un undici senza badare al turnover in vista del Barcellona, ma con molte defezioni. In attacco non ci sono Gervinho e Salah, bensì Iturbe e Florenzi. A completare il tridente c'è Dzeko, reduce dalle sfortune con la sua Bosnia. A centrocampo invece il connazionale Pjanic, insieme a Nainggolan e Keita. Canonica linea difensiva a quattro con Maicon, Manolas, Rüdiger e Digne; in porta Szczesny. Nel Bologna maglia da titolare per l'ex dal dente avvelenato Destro, mentre la fascia sinistra è presidiata dal terzino rivelazione del campionato: Adam Masina.
Comincia la partita su un terreno ai limiti della praticabilità, con i giocatori che scivolano sulle pozzanghere spesso e volentieri. Al 10' i padroni di casa trovano il vantaggio: sponda di testa di Destro per Giaccherini; pallone in mezzo per Mounier, il quale batte sotto misura Szczesny, ma l'arbitro annulla per fuorigioco, all'apparenza inspiegabilmente. Il Bologna non si dà comunque per vinto e continua ad attaccare trovando ancora la via del gol, stavolta convalidato. Su un calcio d'angolo la difesa romanista non riesce a spazzare via la palla e Masina, tutto solo, segna sotto le gambe del portiere. Poco dopo ancora rossoblu protagonisti. Grande spunto di Destro sulla destra; sul suo passaggio la retroguardia giallorossa lascia ancora una volta a desiderare e Diawara non trova la porta. C'è solo una squadra in campo in questo avvio e Dzeko è abbandonato al suo destino. A metà frazione un calcio piazzato di Pjanic potrebbe rimettere le cose in parità. Il bosniaco però centra insolitamente la barriera. Quando scocca la mezz'ora, episodio dubbio in area bolognese: Diawara interviene in maniera scomposta col braccio; Rocchi lascia correre. Poco più tardi scintille tra Gastaldello e Nainggolan, nate da una simulazione del capitano rossoblu su un gomito largo di Dzeko. Prima dell'intervallo Florenzi si invola trovando il guantone in uscita disperata di Mirante. L'arbitro opta per la semplice ammonizione e concede una punizione alla Roma. Pjanic ci prova sul palo del portiere, il quale si esalta. Il bosniaco ha un'altra occasione poco dopo dalla stessa posizione, ma calcia alto. Le due squadre vanno così a bere un tè caldo.
Nella ripresa la Roma parte all'attacco, mentre il Bologna si affida al contropiede. Destro prova a colpire col suo piede preferito, ma il pallone è rallentato dal terreno pesante. Al 50' grande opportunità per la Roma: Rocchi concede un rigore per un braccio largo di Mounier sul traversone di Florenzi. Pjanic si incarica della battuta battendo Mirante con un tiro velenoso. È il gol dell'1-1 e c'è tutto il secondo tempo da giocare. Le occasioni per la Roma fioccano: su una di queste Dzeko di testa non indirizza il pallone in porta. Ancora il centravanti bosniaco prova un pallonetto sull'uscita di Mirante; il portiere si oppone, ma la palla rimane lì e Pjanic calcia senza trovare la precisione. Ci prova anche Florenzi con un tiro che è più una telefonata all'estremo difensore rossoblu. Ma l'occasione più importante capita al 72' sui piedi di Dzeko. Rocchi concede infatti un altro rigore per ostruzione di Rossettini sull'incursione di Iturbe. Dal dischetto l'attaccante non fallisce portando in avanti i giallorossi. Ma chi di rigore ferisce, di rigore perisce e, quando mancano cinque minuti, terza massima punizione dell'incontro, stavolta per il Bologna. Giaccherini prova la serpentina, Torosidis va in scivolata commettendo fallo. Dagli 11 metri va Destro che segna ed esulta in maniera smodata. Negli ultimi istanti c'è spazio anche per l'esordio di Sadiq, gioiellino della Primavera. L'arbitro decreta la fine dell'incontro dopo sei minuti di recupero. Per la Roma delusione cocente ma è tempo di voltare pagina perché alle porte c'è il Barcellona.