Roma e Juventus, storia di un'eterna rivalità
Sabato sera alle ore 20:45 la Roma sarà ospitata allo Stadium dalla Juventus per una delle partite più importanti dell’intero campionato. La storia di entrambe le compagini, infatti, ha viaggiato e sta, tuttora, viaggiando su binari molto vicini, frutto di duelli spesso di vertice e tra uomini simbolo. Andiamo a vedere dove e quando nasce, dunque, la rivalità tra questi due club.
GLI ANNI '30 - La Vecchia Signora cominciò a salire nell’harem dei top club del campionato di calcio italiano negli anni '30, periodo in cui il presidente Edoardo Agnelli (figlio del patron della FIAT Giovanni) investì notevoli risorse economiche per accaparrarsi i migliori giocatori sulla piazza, sborsando cifre folli per quel periodo. Una delle squadre dell’epoca in grado di contrastare il dominio bianconero era proprio la squadra giallorossa del presidente Sacerdoti, la quale vantava tra le sue fila giocatori di grande caratura (Bodini, Costantino e Masetti per esempio). Il 15 marzo 1931 entrambe le squadre si affrontarono in una partita (che rimase nei ricordi dei colori giallorossi) a Campo Testaccio, quartier generale storico capitolino: in quell’occasione i padroni di casa si imposero con un netto 5-0 sugli avversari, dando di fatto inizio a una grande rivalità.
QUESTIONE DI CENTIMETRI – Dopo essere state assopite (ma mai del tutto svanite) in tutto il secondo dopoguerra, le scintille tra la Roma e la Juventus ripresero il 10 maggio del 1981, giorno in cui le due squadre si sfidarono a Torino per una gara decisiva per l’assegnazione del campionato. I bianconeri guidavano la classifica, a tre giornate dalla fine, con un punto di vantaggio sui capitolini secondi. La partita fu disputata con grande agonismo da entrambi gli avversari: a un quarto d’ora dalla fine, però, sul risultato ancora di 0-0, l’arbitro Bergamo annullò per fuorigioco un gol di testa da calcio d’angolo del difensore giallorosso Turone. La decisione fece da subito discutere fino a quando non la si analizzò nel post partita, scoprendo che, in realtà, il gol era regolare. Al termine della stagione il presidente giallorosso Viola dichiarò che la sua squadra perse il campionato “per una questione di centimetri”.
UN TOCCO DI TROPPO... - Il 15 gennaio 1995 la Roma venne sconfitta per 3-0 a Torino dai bianconeri. Oltre al risultato, a far infuriare tifosi e calciatori giallorossi furono proprio le modalità a cui si arrivò a quell'epilogo. L'attaccante juventino Ravanelli sbloccò il match in modo singolare. Faceva freddo al Delle Alpi e il difensore giallorosso Aldair indossava i guanti: durante una rimessa laterale il brasiliano venne toccato dal guardialinee. Il pallone finì clamorosamente sui piedi dell'attaccante bianconero che superò Cervone con un pallonetto. Anche in quel caso di proteste ce ne furono molte.
SE CI FOSSE STATO IL VAR... - 8 febbraio del 1998, la Roma perse per 3-1 a Torino e anche in quel caso il match venne circondato da grandi proteste da parte della sponda giallorossa: sul momentaneo 2-1 bianconero Deschamps atterrò in area di rigore l'attaccante partenopeo capitolino Carmine Gautieri. Per il direttore di gara Messina non ci fu alcun fallo e il match proseguì tra le proteste della squadra e del tifo ospiti.
“4 E A CASA…” – L’8 febbraio della stagione 2003/2004 segnò un’altra data importante per i colori giallorossi: la classifica di quel campionato vedeva il Milan primo a 48 punti e Roma e Juventus pari a 43 punti. Chi avesse vinto lo scontro diretto sarebbe stato l’avversario numero uno per sfidare i rossoneri per la vittoria del titolo. Quella sera la Roma si impose con uno strabiliante 4-0 sui bianconeri (ad andare a segno furono Dacourt, Totti su rigore e Cassano per due volte). A far infuriare i tifosi juventini quella sera fu non soltanto i risultato ma soprattutto il gesto di Totti che, rivoltosi a Tudor disse con un labiale inequivocabile: “4 e a casa”.
THUNDERBOLT - Il 23 gennaio 2010 la squadra giallorossa si impose per 2-1 a Torino. In quell'occasione l'esplosione di gioia, sia in campo sia sugli spalti, fu totalmente a tinte giallorosse. Alla fine dei minuti di recupero della ripresa il terzino capitolino John Arne Riise entrò nella storia dei calciatori romanisti che verranno ricordati sempre con affetto: Pizarro pennellò un cross perfetto per la testa del norvegese che riuscì a trafiggere l'estremo difensore bianconero Manninger, entrato al posto dell'espulso Buffon, regalando così i 3 punti ai suoi.
JUVENTUS-ROMA TARGATO ROCCHI – Il 5 ottobre 2014 fu l’arbitro Rocchi il protagonista indiscusso. Il match venne vinto dai padroni di casa per 3-2 tra mille polemiche da parte della società capitolina. La squadra allenata da Garcia fu penalizzata da due rigori piuttosto dubbi: il primo fischiato per un presunto fallo di mano in area di rigore di Maicon (la cui posizione sembrava essere all’esterno della linea); il secondo per un fallo, probabilmente ancora fuori area, di Pjanic su Tevez ben oltre il recupero concesso dal fischietto fiorentino.
FUORICLASSE – La rivalità tra queste due squadre, infine, non si è sempre basata sui risultati sul campo. Più spesso è stata la difesa dei propri fuoriclasse l’elemento che ha portato divisioni in tutto il mondo del calcio. La rivalità sportiva tra la stella giallorossa Francesco Totti e il fuoriclasse bianconero Alessandro Del Piero, oppure, negli anni ’80, la contrapposizione delle grandi icone quali il giallorosso Falcao e il bianconero Platini hanno spaccato l’opinione pubblica su chi fosse, in quel momento storico, il calciatore di maggior talento.
A tener banco, inoltre, è stato il disappunto generato da alcune vicende di mercato che hanno riguardato il trasferimento di alcune stelle dello scudetto giallorosso tra le fila della Vecchia Signora: il tecnico Fabio Capello e il centrocampista brasiliano Emerson approdarono in bianconero nella stagione 2004/2005, dopo aver vinto il tricolore con la maglia giallorossa nel 2001. In quell'occasione a gettare benzina sul fuoco furono alcune parole pronunciate tempo prima dal tecnico friulano, che aveva dichiarato di non voler andare proprio alla Juventus.
La rivalità tra queste due squadre, dunque, ha origini antichissime, toccando trasversalmente gran parte della storia del calcio italiano. La sfida di sabato sera non sarà altro che l'ennesimo tassello da aggiungere a un'opera ancora in fase di costruzione. Bisognerà piuttosto vedere di che colore sarà questo tassello.