Riforma del tetto delle rose di A, ecco cosa cambia per la Roma
Con un comunicato diramato dalla FIGC sono state rese note le nuove disposizioni della riforma del tetto alle rose delle società di Serie A, comprensiva anche del provvedimento per il tesseramento dei calciatori extracomunitari. Vocegiallorossa.it propone un’analisi dei due punti cardine della nuova regola, cercando di spiegare come queste influiranno sulla rosa della Roma.
- Rose delle squadre di Serie A a 25 calciatori, di cui 4 cresciuti in Italia e 4 cresciuti nel vivaio del club per cui sono tesserati, libero tesseramento degli Under 21 (la stragrande maggioranza è italiana).
Attualmente la rosa giallorossa soddisfa entrambi i requisiti. I calciatori cresciuti nel nostro Paese sono infatti Balzaretti (Torino), Astori (Milan), Destro (Inter), Nainggolan (Piacenza), Ljajic (Fiorentina), Borriello (Milan) e De Sanctis (Pescara), mentre quelli del vivaio romanista Totti, De Rossi e Florenzi. Per raggiungere il quarto elemento basterà includere nella rosa dei 25 un ragazzo della Primavera; in Champions League è stato incluso Gianluca Curci come terzo portiere.
- La sostituzione del calciatore extracomunitario sarà possibile solo nel caso di esistenza del contratto da professionista da almeno 3 anni (dal 2012).
In questo caso la spiegazione è più articolata. Tale norma, infatti, complica un po’ i piani del DS Walter Sabatini il quale, in maniera decisamente astuta, al fine di aggirare il tetto massimo dei due extracomunitari tesserabili in un anno, in diverse occasioni ha acquistato un giocatore di passaporto non europeo da un’altra squadra italiana per poi rivenderlo all’estero. In questo modo la Roma ha potuto disporre di una slot aggiuntiva per il tesseramento degli extracomunitari. Gli esempi più recenti sono quelli di Babù e Konatè, che Sabatini ha messo sotto contratto e rivenduto pochi giorni dopo per poter tesserare Gervinho e Maicon.
Ora, con la nuova regola, per poter perpetrare questo escamotage, il DS romanista dovrà pescare soltanto extracomunitari con un contratto da professionista (almeno in Lega Pro) in essere da almeno 3 anni.