Reja mai vincente nelle tredici sfide contro la Roma: analisi, precedenti e statistiche

16.10.2011 14:00 di  Simone Francioli   vedi letture
Reja mai vincente nelle tredici sfide contro la Roma: analisi, precedenti e statistiche
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

Nel posticipo della 7° giornata della Serie A Tim andrà in scena l'attesissimo derby tra Roma e Lazio. E se per Luis Enrique e tanti giocatori delle due squadre sarà il primo della loro carriera, non si può affermare lo stesso per il tecnico dei biancocelesti, Edoardo Reja, alla quinta presenza nella stracittadina della Capitale. Palmarès personale tutt'altro che positivo per l'allenatore goriziano: 4 sconfitte in altrettante partite disputate contro la Roma, con 8 gol subiti e solamente 2 realizzati dalla sua Lazio. Numeri negativi che vanno ad incrementarsi se consideriamo il computo generale dei matches in cui Reja ha sfidato Totti e compagni: i precedenti totali salgono a tredici (tre alla guida del Vicenza e sei ai tempi del Napoli), nei quali il 66enne allenatore friulano non è mai riuscito a superare la Roma, incassando 32 reti (ad eccezione di Roma-Napoli 1-1 del 31 agosto 2008, le sue squadre hanno sempre subito almeno 2 segnature) con appena 8 gol totalizzati. Il bilancio, in definitiva, parla di 2 pareggi (oltre a quello citato in precedenza c'è il 4-4, sempre contro i partenopei, del 20 ottobre 2007) e ben 11 sconfitte dei teams allenati da Reja contro i giallorossi. Per andare a ripescare il primo della serie, dobbiamo tornare indietro alla stagione 1998/1999: al "Romeo Menti" di Vicenza, il 23 maggio 1999, l'allora Roma di Zdeněk Zeman si impose per 4-1 grazie alle marcature di Delvecchio, Paulo Sérgio, Gautieri e Fábio Júnior, con il gol della bandiera veneto firmato da Ambrosetti.

Dopo aver iniziato la stagione con il 4-2-3-1, utilizzato nei primi due matches di campionato (Milan e Genoa) e nella gara di andata del playoff Europa League contro il Rabotnički, la squadra biancoceleste pare aver trovato nelle ultime settimane il modulo più adatto per le caratteristiche della rosa: il 4-3-1-2, messo in campo dinanzi a Cesena, Palermo, Fiorentina in Serie A (7 punti) e Sporting Lisbona nella fase a gironi della seconda coppa continentale. In questo scacchiere tattico sono due, in particolar modo, i giocatori a ricoprire un ruolo importante per l'evoluzione del gioco laziale: Ledesma e Hernanes. Dai piedi del giocatore naturalizzato italiano partono praticamente tutte le azioni. Per questo motivo, tra i tre di centrocampo (completato solitamente da Brocchi più uno tra Matuzalém e González), è lui che ha il compito di scalare, quasi sulla linea dei difensori, per raccogliere palloni e smistarli sulle fascie laterali o per vie interne. Di fatto è un regista basso con mansioni di copertura quando i due difensori esterni salgono in fase offensiva (Konko ed uno tra il rientrante Radu e il neo acquisto Lulić). Usando il 4-3-1-2 difatti, le spinte sulle fasce laterali sono affidate ai due difensori vista l'assenza di vere e proprie ali d'attacco. Ma il giocatore più importante e funzionale alla sistemazione tattica di Reja è il brasiliano Hernanes: l'ex del São Paulo sembra aver trovato finalmente la sua dimensione nel 4-3-1-2 dove è libero di giostrare tra le linee di difesa e centrocampo della squadra avversaria, allargandosi sull'esterno e sfruttare bene i suoi inserimenti da dietro (aiutati dai movimenti di Cissé e Klose, che non sempre stazionano nella vicinanza dell'area di rigore). Specialmente al francese piace andare a prendersi la palla sulla fascia (ruolo dove è stato impiegato contro Milan e Genoa) per poi puntare verso il centro. In fase di ripiego Hernanes, a differenza dei due centravanti che rimangono avanzati, si abbassa e va a sistemarsi sulla linea dei due interni andando di fatto a formare un 4-4-2 che, cercando di rimanere compatto tra le linee, prova a togliere la profondità alla squadra avversaria.
Due le possibili alternative da adottare per il tecnico goriziano: il 4-3-2-1 (schierato da Reja solamente in una circostanza da quando è alla Lazio, contro il Brescia il 13 febbraio di quest'anno), che vedrebbe l'utilizzo del rientrante Mauri in coppia con Hernanes ad appoggiare un unico centravanti (soluzione da tenere in considerazione nel caso Klose non recuperasse) oppure il già citato 4-2-3-1, più adatto per affrontare un avversario come la Roma grazie al maggior flusso di gioco che si verrebbe a creare sulle zone esterne del campo. Più improbabile invece il ricorso al classico 4-4-2 lineare visto contro il Vaslui e il Rabotnički (gara di ritorno): a essere sfavorito sarebbe Hernanes, che ha già dimostrato di sentirsi più a suo agio giocando da rifinitore o comunque più vicino agli attaccanti.
Tuttavia, storicamente, il modulo più usato dal tecnico friulano contro la Roma è il 3-5-2: in ben sei occasioni sui tredici precedenti i suoi teams sono in scesi in campo con questo scacchiere tattico (per lo più con Napoli e Vicenza).

Particolare attenzione meriteranno i due nuovi attaccanti che Lotito ha portato alla corte del tecnico di Gorizia: Klose e Cissé. Entrambi difatti, con club diversi, hanno già gonfiato la rete della Roma. Per il centravanti tedesco un gol all'attivo contro i giallorossi (Bayern Monaco-Roma 2-0 della scorsa stagione); ben tre addirittura, in due sfide, per la punta francese, tutti realizzati nel doppio match di Europa League che ha visto la Roma affrontare i greci del Panathinaikos nella stagione 2009/2010 (doppio 3-2 per la squadra di Atene). L'attuale topscorer della Lazio nei confronti della Roma è però Tommaso Rocchi: per lui cinque centri in 17 apparizioni (quattro partite con la casacca dell'Empoli) dinanzi a Totti e compagni. Seguono, a quota due, Biava, Sculli (tra Modena e Genoa) e Ledesma. Chiudono questa classifica Hernanes e Brocchi con un gol ciascuno (quest'ultimo a segno quando militava nel Milan). Sei invece i calciatori attualmente in forza alla Roma ad aver già segnato alle squadre di Reja: a comandare con cinque reti è Francesco Totti, Perrotta e Borriello hanno finalizzato in due occasioni mentre De Rossi, Pizarro e Simplício hanno centrato l'obiettivo in una sola circostanza.